Aggiornamento 19.50 – Con decreto n.44 del 9 giugno 2020 il presidente della Regione Molise Donato Toma conferma la nomina di assessore Michele Marone con delega alle politiche e programmazione comunitarie, università, protezione civile, politiche sanitarie, politiche risorse umane, riforme istituzionali e semplificazioni, agenzie e partecipate, difesa del suolo, politiche energetiche, sport, politiche della casa, trasporti e mobilità e bilancio.

 

Ieri sera alcuni esponenti di maggioranza avevano mostrato il loro disappunto riguardo la nomina del quinto assessore esterno da parte del presidente della regione Donato Toma. Stiamo parlando dei consiglieri Romagnuolo, Calenda, Di Lucente, D’Egidio, Micone e Cefaratti che avevano addirittura minacciato una scissione e la formazione di un nuovo soggetto politico.

È notizia degli ultimi minuti quella che darebbe l’esponente della Lega Michele Marone prossimo alla nomina da assessore, attualmente presidente del consiglio comunale di Termoli.

Contattata da OFF, la consigliera Filomena Calenda ci ha dichiarato che “Non ho visto ancora nessun decreto che nomini Michele Marone assessore. Ma se così fosse, non accetto che si venga sbeffeggiati in questo modo. Non ho nulla contro Michele Marone, per il quale nutro profonda stima, ma il metodo usato dal presidente Toma sarebbe inaccettabile e soprattutto disorienta i cittadini che hanno fatto una scelta ben precisa sulla maggioranza che deve guidare questa regione. E poi, con l’emergenza per il coronavirus, non vedo quale fretta ci sia nella nomina del quinto assessore, quando la scelta può essere fatta senza problemi ad ottobre, durante il confronto nella maggioranza di governo. Se così fosse, auguro buon lavoro al neo-consigliere Marone, ma si ricordi che non ha alcun riferimento in consiglio regionale

Questo invece il commento del consigliere Gianluca Cefaratti, contattato da OFF: “Non vi è ancora l’ufficialità della nomina ma è nelle facoltà del Presidente della Regione nominare gli assessori. Il decreto potrebbe anche essere stato emesso ma non ancora reso pubblico. Ciò nonostante, se così fosse, è chiaro che bisogna trovare un’altra strada. Nella nota di ieri, che non doveva essere resa pubblica e che, anche se il contenuto sostanzialmente resta lo stesso, non è la nota consegnata al Presidente Toma, abbiamo chiesto al Presidente il rispetto di un patto che è stato suggellato ad aprile, dove si chiedeva di mantenere i quattro assessori fino ad ottobre. Nella nota, ne io ne i miei colleghi, abbiamo avanzato alcuna pretesa di entrare nella giunta. E’ chiaro comunque che bisogna ritrovare la fiducia nella maggioranza, anche per rispetto nei confronti dei cittadini che hanno fatto una scelta precisa alle elezioni del 2018, così come è chiaro che al confronto di metà mandato in ottobre andrà rivisto qualcosa“.