Cosa ci sta lasciando il virus? Occasioni mancate, allontanamenti prima forzati e poi reali. E mentre ci stiamo avvicinando sempre più a un momento, lento, di discesa dovremmo cercare di non perdere attimi di riflessione e ricordo. Abbiamo messo in stand by mesi, chiusi in una sorta di limbo. Niente pacche compiaciute sulle spalle, poi. Oggi abbiamo l’obbligo di non volere dimenticare perché questo grande vuoto, se non agiamo sin da ora, ci porterà definitivamente al crollo. E immersi nella ripresa, ricordiamo – a tratti – che siamo qui e che ieri, 14 giugno, una delle più importanti feste per i campobassani – e molisani – non è stata vissuta. Le immagini però ci aiutano a ricordare e a farci sentire meno impotenti.

Ed è così che gli scatti di Simona Coladangelo non passano inosservati.

Quest’anno rimarrà nella storia. Le foto vogliono rappresentare la mancanza che accompagna tutti noi in questi giorni. Visitare il museo dei Misteri in questo momento è stato un modo per celebrare la tradizione nonostante la sua assenza. Non ci sono stati bambini alati e portatori da guardare con un occhio solo, ma solo spazi spogli e silenziosi tra gli ingegni. La quiete del museo era assordante perché opposta al vociare, alla musica che accompagna ogni molisano al solo pensiero della festa. Nonostante questo, spero che proprio la calma e la tranquillità forzata di questi giorni ci possa far apprezzare ancora di più la festa che verrà.