Donald Trump fa retromarcia sulle mascherine. Il presidente Usa, cedendo alle pressioni degli alleati repubblicani, ha invitato gli americani a indossarla quando non è possibile rispettare il distanziamento sociale. “Fatelo – dice – che vi piaccia o meno. Ha un impatto”. Dal podio della sala stampa della Casa Bianca il tycoon si è appellato soprattutto ai giovani, invitandoli a “evitare i bar e i luoghi affollati”. E questo perché c’è un “preoccupante” aumento dei casi nel sud degli Stati Uniti. Pur prevedendo che la situazione “peggiorerà prima di migliorare”, Trump ribadisce: il virus – la “piaga” che arriva della Cina, come lo definisce – “sparirà”. Il vaccino, aggiunge, resta la “nostra priorità perché non vogliamo gestire” il virus, “vogliamo mettervi fine”.

I numeri registrati nelle ultime 24 ore in USA: più di 1.000 morti. È la prima volta dal 9 giugno che questa soglia viene superata, riporta il New York Times. Pur trattandosi di una cifra elevata si tratta si un numero decisamente inferiore al record di 2.752 morti in 24 ore registrato il 15 aprile. I nuovi casi negli Stati Uniti nell’ultimo giorno sono stati 68.524. Si tratta dell’ottavo giorno consecutivo sopra i 60.000 contagi. In totale i casi di coronavirus negli Usa si avvicinano ai 4 milioni, per l’esattezza sono 3,89, rivelano i dati della Johns Hopkins University. La California intanto si appresta a superare New York, Stato epicentro dell’epidemia negli Stati Uniti, in termini di contagi. Se La California fosse uno Stato indipendente, sarebbe quinta al mondo come numero di contagi dopo Usa, Brasile, India e Russia. Lo Stato americano più popoloso ha raggiunto i 400.166 contagi, mentre lo Stato di New York è a 412.800. New York al momento viaggia su una media di 700 nuovi casi al giorno, la California 8.300.