Accoglienza, familiarità, cibo a km0, natura. Ma anche arte, cultura e archeologia, aria incontaminata e la possibilità di conoscere un territorio che è lo scrigno di tanta bellezza. E soprattutto mostrare “un Molise che ha molto da dare, da dire e da offrire”. Tutto questo si racchiude nel progetto ‘Regalati il Molise’ pensato, progettato e promosso dall’associazione ‘Amici del Morrutto’ di San Giovanni in Galdo e condiviso e supportato dall’amministrazione comunale.

Sei mila le richieste di turisti da tutto il mondo, dal Brasile, dalla Cina, dalla Russia, dalla Polonia, ma anche dal versante asiatico e naturalmente dall’Italia.

Un’idea che, come dice il sindaco Domenico Credico, si è sviluppata da sola.

“Le idee quando sono piccole e sono belle poi esplodono e diventano grandi. Se si fosse partiti da un programma grande probabilmente si sarebbe poi ridotto a cose molto piccole. L’idea di per sé è vincente e non potrà altro che migliorare. Mi auguro che un’idea come questa venga sposata anche dagli altri”.

L’iniziativa, che potrebbe essere un trampolino di lancio per riorganizzare anche la struttura economica del turismo, oltre a offrire un alloggio gratuito ai turisti trasmette loro anche una memoria storica che sarà tramandata. Quella di un territorio, il Molise, vittima dello spopolamento e delle emigrazioni. Una piaga comune a molti piccoli paesi e di cui soffre anche San Giovanni in Galdo.

Qui l’associazione ‘Amici del Morrutto’, così come spiega, Pietro Geremia tra i fondatori dell’associazione e consigliere comunale con delega al turismo, tra le finalità ha l’obiettivo di dare eco a questo paese e a tutto il territorio.

E l’iniziativa Regalati il Molise ci dà la possibilità di ricevere persone oltralpe e oltreoceano che prevediamo possano innamorarsi di questi posti e magari acquisire una casa di questo luogo, anche fuori del borgo, per poter rivivere questo paese che è stato abbandonato dagli anni ’50 fino ad oggi. Questo ci può permettere di creare una piccola economia sia per le attività locali che per quelle dell’intero territorio regionale. Fare economia quindi facendo lavorare le attività del posto”.

I turisti che vengono accolti in questo paese sono persone che possono parlare anche altrove di questo posto, per esempio attraverso media, giornali, pubblicazioni o agenzia di viaggio.

“Tutto quello che, secondo noi, può darci la prospettiva di poter trovare delle persone che possano innamorarsi di queste zone e comprare delle case e ricostruirle. Oggi il lavoro bisogna saperselo cercare e inventare e speriamo che possa esserci una migrazione verso questi posti di persone che possano ricreare attività che si sono perse. Poi anche lo smartworking potrebbe essere una strategia.

Se a livello politico si capisse quanto è il valore aggiunto economico che possa dare il turismo in regione potrebbero venire fuori delle cifre importanti e si potrebbero concretizzare anche dei micro-lavori”.

L’idea di San Giovanni in Galdo è stata ben vista dall’Assessore al Turismo Vincenzo Cotugno e ci potrebbe essere la possibilità di concretizzare e strutturare al meglio questo progetto che è ancora embrionale. Un’idea che comunque non si ferma qui.

“Vogliamo fare qualcosa per l’inverno affinché non si abbassi la curva di attenzione su questo progetto. Un’idea che nasce dal basso e che potrebbe vedere l’adesione di altri comuni italiani e non solo del Molise. La prospettiva è quella di sedersi intorno a un tavolo, fare un accordo formale su come gestire il progetto, con la nostra regia, per ospitare al meglio i nostri ospiti e di tenere alta l’attenzione”.

Un’idea che è stata definita ottima anche da chi a San Giovanni in Galdo gestisce una attività commerciale. È il caso di Lucia proprietaria della trattoria ‘U Vettare du Merrutte’, dove i turisti sono accolti come in una famiglia, con menu personalizzati e cibo a km0.

A darne conferma sono stati proprio due degli ospiti, Marco e Lucilla, rispettivamente consulente alberghiero e fotografa. Sono arrivati a San Giovanni in Galdo da Lecce alla ricerca di una vacanza particolare e hanno ben apprezzato l’iniziativa ‘Regalati il Molise’, aderendovi subito.

“Cerchiamo posti tranquilli dove poter mangiar bene, vivere bene, e rilassarci. Stavamo cercando un posto in un raggio tra Abruzzo, Molise e Calabria e ci siamo imbattuti in questa iniziativa e in un lampo abbiamo mandato la richiesta”.

E parlando del territorio che hanno visitato e vissuto in una settimana, al primo posto, tra i punti di forza, hanno messo l’accoglienza della popolazione definendola “incredibile”.

“Qui l’ospitalità fa la differenza, si diventa parte della comunità e si vive un’esperienza particolare”.

Tra i punti di debolezza, non possiamo negarlo, c’è la viabilità, ma Marco e Lucilla sono speranzosi.

“L’iniziativa degli ‘Amici del Morrutto’ è la piccola pietra che se inizia a rotolare e trova il giusto terreno potrebbe far risolvere anche il problema delle strade”.

Non ci pensano due volte a sostenere che il Molise, e in particolare San Giovanni in Galdo, è un territorio dove vivrebbero volentieri.

 “Non nascondiamo che qualche cartello vendesi lo abbiamo guardato. Qui è il futuro, è l’oggi”.

E tornando a casa, con loro porteranno nostalgia, un arricchimento, una promessa di parlare molto bene del posto e di ritornare. E poi un monito ai molisani.

“L’unica cosa a cui dovete stare attenti è di non passare dall’altra parte e diventare qualcosa di diverso da quello che siete oggi. Non bisogna snaturalizzare altrimenti si perde tutto e l’over turism poi diventa un problema. Il suggerimento è quello di regolamentare fin dall’inizio e con una certa intelligenza e lungimiranza per far arrivare il giusto sviluppo”.

Per loro infatti il valore aggiunto di questo territorio è proprio la naturalezza e la semplicità di quello che c’è e lo hanno constatato durante il loro tour. Da Campobasso a Oratino, passando per Ferrazzano. Da Agnone a Carovilli e poi Frosolone e Castel San Vincenzo dove c’è “un lago da fiaba”.

Ognuno di questi posti ha un profumo caratteristico. Un suo profumo dato dall’aria, dalla pioggia, dal calore del sole e anche dal periodo dell’anno, come quello attuale che diffonde tra i vicoli, così come a San Giovanni in Galdo, il profumo della trebbiatura.

Profumi che Marco e Lucilla porteranno con loro così come il calore della gente che li ha accolti e con cui hanno instaurato un rapporto quasi familiare e che sicuramente torneranno a trovare come si fa con una grande famiglia.

E se l’iniziativa ‘Regalati il Molise’ sta portando tanto in questa regione – oltre alla notorietà anche un circolo virtuoso da cui partire per creare qualcosa per il futuro – ha regalato agli ospiti, ma anche alla gente del posto, un’umanità e delle sensazioni che è difficile descrivere a parole.