Settembre è alle porte ma la ripartenza in sicurezza non sembra essere ancora un argomento archiviato, anzi sono tante le perplessità che attanagliano non solo gli addetti ai lavori ma l’intera opinione pubblica. Un tema caldo che sarà al centro degli incontri fissati, a partire da oggi, fra il Ministero dell’Istruzione e i sindacati di categoria.

Lo scorso 22 luglio, si è tenuta una prima riunione allo scopo di fare il punto della situazione in merito alle disponibilità economiche dello Stato, quindi per definire la distribuzione stessa dei fondi e per quali finalità; nello stesso contesto si è scelto di stilare un programma di incontri per affrontare, nel dettaglio e in modo strutturato, le urgenze dettate dal momento: organici, protocollo sicurezza e offerta formativa.

Si parte oggi con il primo punto relativo al potenziamento dell’organico docente, educativo ed ATA, una priorità da sempre evidenziata dai sindacati, preoccupati di non riuscire a garantire gli standard qualora si insista sull’idea di ridimensionare i gruppi di lavoro all’interno delle classi. Aumentare le unità di personale consentirebbe, a detta dei sindacati, di operare in questa direzione, conservando un’offerta formativa adeguata e in totale sicurezza. In che modo ciò debba avvenire sarà oggetto di analisi nell’incontro, anche alla luce delle nuove modalità di reclutamento del personale docente, come nel caso delle graduatorie provinciali.

Domani, invece, doppio appuntamento: il primo tavolo di confronto verterà sul protocollo sicurezza, centro nevralgico delle trattative, per poi affrontare il tema del contratto collettivo integrativo nazionale sul cosiddetto “Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa”. In poche parole, questo fondo servirà a finanziare e retribuire le attività aggiuntive del personale scolastico.

800 milioni di euro, questa la cifra stanziata, utile a strutturare una serie di interventi mirati per garantire agli istituti scolastici la ripresa delle attività, coerentemente con le rinnovate esigenze del comparto dopo gli stravolgimenti del Covid-19.