di Alessandro Matticola

 

L’idea di una nuova guerra fredda tra Usa e Cina è realtà e sta prendendo forma.

Allo stesso modo, la crisi del coronavirus in Usa sta mettendo a repentaglio la credibilità dell’attuale presidente Trump, di nuovo candidato repubblicano per le prossime elezioni presidenziali di novembre.

E la proposta del presidente Trump di quest’oggi ha dell’incredibile, anzi, nella storia americana non vi è mai stato finora nulla del genere. Considerata la crisi sanitaria, la possibilità del conseguente voto per corrispondenza ed il rischio tangibile di brogli elettorali, perché non rinviare il voto “fino a quando si potrà votare in modo corretto e sicuro?”

Premesso che la scelta spetti al Congresso Americano, l’equivalente del nostro parlamento, questo vorrebbe dire che Trump verosimilmente vuole estendere il suo mandato oltre il termine del 15 gennaio 2021 il che è impossibile secondo la costituzione americana, che non prevede neanche una possibilità di rinviare il voto. John Tyler, presidente della metà dell’Ottocento, promulgò una legge secondo cui le elezioni presidenziali si svolgono necessariamente il primo martedì di novembre.  L’appuntamento non è slittato neanche durante i due conflitti mondiali.

La situazione americana è al collasso. In effetti non vi è mai stata una vera e propria normativa anticovid. Non vi è stato lockdown e lo stesso Trump ha più volte messo in discussione le scelte per il contrasto del virus, spesso e volentieri con uscite del tutto fuori luogo, non ultima quella sull’iniezione di candeggina per debellare il virus.

Scelte che da un lato hanno portato gli Stati Uniti ad essere il paese che registra più morti in assoluto per covid: su 674.000 decessi in tutto il mondo, 174.000 si sono avuti in America, che conta ad oggi più di 4 milioni di contagi.

E non sta premiando certo la campagna in chiave anti cinese volta ad accusare Pechino della diffusione del virus, quasi a volersi scrollare di dosso le responsabilità per l’andamento dell’epidemia negli States.

L’idea di una nuova guerra fredda non evoca bei ricordi nelle menti degli americani. È stato un periodo difficile, dominati dal terrore dell’essere spiati, invasi e attaccati con armi nucleari. E non credo che il clima che si sta generando con Trump, l’esaltazione della politica dell’“America First”, stia producendo gli effetti sperati in questo momento.

Joe Biden, vice di Barack Obama alla presidenza e sfidante di Trump per i democratici, non si è espresso sull’argomento.

È l’ultima trovata di Trump per non perdere la presidenza? Una scelta molto azzardata e poco oculata, che di certo non basta agli americani per scegliere il prossimo presidente. Ma l’elettorato americano non è un elettorato qualsiasi. E anche se siamo ad agosto, novembre si avvicina.