Alla faccia della crisi economica, dei proclami e della speculazione. Per carità, rispetto agli altri anni c’è stata una spending review – imposta dal covid – anche sui giorni di riposo dei politici. Nel frattempo però la “crisi” non accenna a svanire e in silenzio si muove tra le fila della maggioranza in Regione Molise.

Cosa bolle in pentola? Con il Decreto Elezioni il Governo ha stabilito che nelle giornate del 20 e 21 settembre gli elettori saranno chiamati a esprimersi per il primo turno delle amministrative e per il referendum sul taglio dei parlamentari.

In Molise sono 20 i Comuni interessati al voto, 11 nella provincia di Campobasso e 9 in quella di Isernia: Bojano, Bonefro, Casalciprano, Cercepiccola, Lupara, Montenero di Bisaccia, Pietracatella, Pietracupa, Provvidenti, Roccavivara e San Giuliano del Sannio, quelli appartenenti al primo gruppo; Agnone, Conca Casale, Montenero Val Cocchiara, Poggio Sannita, Pozzilli, Roccasicura, Sant’Angelo del Pesco, Santa Maria del Molise e Sesto Campano, i restanti.

E dunque sono in corso i noti stratagemmi per accaparrarsi voti e imporre una coalizione piuttosto che un’altra. L’eterno scontro tra destra e sinistra è prossimo e i risvolti potrebbero dare adito agli abitanti di Palazzo D’Aimmo a nuovi indigesti malumori.

Non sarà l’unico appuntamento a definire le sorti di un equilibrio oggi – apparentemente – ritrovato dal governo Toma. Novembre sarà il mese del cambio della Presidenza del Consiglio e – anche qui – è facile ipotizzare movimenti in sordina in questo torrido agosto su chi accontentare tra qualche mese.

Quel che ci si appresta a vivere è l’ennesimo autunno caldo fatto di nuovi – o presunti – colpi di scena che la politica targata Toma ha insegnato per bene.