Il dibattito sulle Politiche sociali della Regione Molise ha impegnato l’Aula per buona parte della mattinata, in questa nuova seduta, l’ultima prima della pausa estiva.

Le deleghe assegnate dal Governatore ai quattro consiglieri regionali non sono andate giù a buona parte della minoranza che, proprio a margine dell’intervento di Filomena Calenda – beneficiaria della delega per i rapporti con gli Ambiti Territoriali Sociali – ha inteso esternare i propri dubbi sulla effettiva necessità di tali assegnazioni.

Il consigliere Angelo Primiani (M5S) è andato subito al sodo, manifestando le proprie perplessità sulla relazione che lega a filo doppio l’Assessore Michele Marone, con delega al Sociale e al lavoro, e la stessa Presidente della IV Commissione, incaricata da Toma di monitorare le attività in capo proprio agli ATS. “L’assessore – ha evidenziato Primiani in aula – ha perso il 90% della delega”, lasciando intendere che la spartizione delle attività in seno alle politiche sociali non equivarrà, necessariamente, al raggiungimento di risultati soddisfacenti in termini operativi. “Siamo a favore delle istanze di associazioni e cittadini che hanno bisogno di fondi, la cui collocazione – ha chiosato Primiani – va individuata per soddisfare l’attuale fabbisogno”.

A seguire, l’intervento di Micaela Fanelli (PD), fortemente critica in merito alle decisioni politiche fin qui intraprese: “Vorrei ringraziare la IV commissione per il lavoro svolto – la premessa della consigliera che, tuttavia, non ha mancato di sottolineare la necessità di far pervenire taluni atti (la relazione della commissione, nello specifico) in tempo utile per poterli leggere e quindi consentire l’approfondimento adeguato alla circostanza – Il sociale è di assoluto rilievo – ha continuato la Fanelli – quindi mettiamoci in condizione di lavorare meglio, avendo i documenti in anticipo”. Poi, l’immancabile critica ai contenuti: “Diamo più risorse al sociale, siamo d’accordo e il mio sarà un voto favorevole, ma mi preme sottolineare alcune questioni, sperando che la collega Calenda non si dispiaccia”. Stando a quanto riferito in aula, Micaela Fanelli ha ritenuto di dover evidenziare la reale natura di questi fondi ‘aggiuntivi’ citati nella relazione della Commissione, sottolineando che le risorse di aggiuntivo’ hanno ben poco poiché derivanti dal mancato impiego precedente.  “Sono semplicemente date in ritardo – ha aggiunto la Fanelli – perché non le abbiamo date prima. i soldi non andranno persi e resteranno nello stesso ambito ma ciò significa anche che qualcosa non abbiamo fatto prima. Non sfugge a nessuno che le maggiori risorse esistono perché siamo stati inefficienti in passato e non perché ne abbiamo previste maggiori”. Una considerazione, quindi, la consigliera PD l’ha voluta dedicare anche alla questione della ‘moltiplicazione delle deleghe’; “Un passaggio illegittimo – ci ha tenuto a precisare la Fanelli – perché non previsto dallo Statuto e non può essere fatto per macro-argomenti. C’è bisogno di dare un indirizzo unitario al settore delle Politiche Sociali che, di per sé, dovrebbe essere collegato ad altri, in primis alla Sanità. Invece, qui si praticano ulteriori divisioni, con deleghe suddivise e, dunque, fondi suddivisi. La riconversione del tessuto sociale – ha concluso la Fanelli nel suo intervento – deve essere l’indirizzo della Regione sui tavoli nazionali: il Piano Sociale è alla base di tutto e noi ne siamo ancora sprovvisti”. 

Molto atteso, evidentemente, il commento del neo-assessore al ramo, Michele Marone: “Mai come in questo momento  – così fortemente connesso all’emergenza Covid e che sta comportando stati di fabbisogno maggiori anche in famiglie ‘normali’ – si sta assistendo ad un rallentamento delle attività economiche, produttive e amministrative, a causa dei tanti provvedimenti adottati a livello nazionale. Sono molto preoccupato per la ripresa che dovrebbe esserci dopo l’estate perché agli annunci di piogge di denaro che dovrebbero giungere in Italia, rispondiamo con la presa d’atto che nelle tasche degli italiani non ci è finito neanche 1 euro. I soldi servono ora – ha tuonato Marone in aula – e non nel 2021. Di questo passo, saranno molte le tensioni connesse all’emergenza economico-finanziaria”. Un passaggio, ancora, l’assessore l’ha voluto fornire in risposta ai commenti di alcuni consiglieri circa l’ipotetico de-potenziamento della sua carica: “In merito alle simpatiche osservazioni fatte da Facciolla, Primiani, Fanelli e, da ultimo, Greco circa il presunto ‘spacchettamento’ delle Politiche Sociali, in realtà si tratta di una articolazione che consentirà un ottimo lavoro di squadra; l’intero Consiglio deve essere contento di questo gruppo di lavoro che è e sarà finalizzato solo e esclusivamente al raggiungimento di una buona amministrazione e maggiori risorse per una distribuzione migliore delle risorse destinate alle Politiche Sociali del territorio”.