di Alessandro Matticola

 

Na’ tazzulella è cafè e mai niente cè fanno sapè. Nuje ce puzzammo e famme, ‘o sanno tutte quante E invece e c’aiutà c’abboffano è cafè”

E’ il 1977, primo album del grande Pino Daniele, che contrappone “‘o bell cafè” cantato da Domenico Modugno, scritto da Riccardo Pazzaglia a quello della politica che letteralmente se ne frega e si beve un caffè.

Una fotografia migliore della giunta regionale non esiste. Ma andiamo con ordine nel raccontare la mattinata di oggi.

Ore 9, si riunisce il consiglio regionale e va in scena uno spettacolo che solo Francesco Rosi nel suo capolavoro “Le Mani Sulla Città” ha saputo rappresentare meglio.

Prende la parola il capogruppo del Movimento 5 Stelle Andrea Greco che giustamente, si chiede se si è in consiglio o nel “Deserto dei Tartari”. Aula quasi vuota – maggioranza quasi del tutto non pervenuta – giunta assente ad eccezione dell’Assessore Nicola Cavaliere e il presidente del consiglio Salvatore Micone che evidentemente non soddisfatto del suo ruolo in regione decide di candidarsi anche come consigliere comunale nella sua Bojano. Greco viene contestato dal facente veci di presidente del consiglio. Morale della favola, seduta sospesa fino al pomeriggio non si sa per quale motivo.

Giustamente, sono 45 giorni che il consiglio non si riunisce. La fiacchezza post vacanze estive è tanta e bisogna riprendersi gradualmente.

Peccato però che fuori dalla sede del consiglio in via IV novembre c’è una folla inferocita col coltello tra i denti. Sono i lavoratori della Gam, oramai con le scatole piene – per non usare eufemismi più volgari – di sentire chiacchiere non da mesi ma da anni. Una situazione che non si vede la via di risolvere e con la cassa integrazione in scadenza senza alcuna notizia su un eventuale rinnovo.

Le forze di opposizione sono tutte presenti a dare man forte ai manifestanti. Ci sono i consiglieri del Movimento 5 Stelle Andrea Greco e Vittorio Nola e con loro quelli del Partito Democratico Vittorino Facciolla e Micaela Fanelli, con l’Assessore Michele Marone che non sa che pesci prendere, sommerso dalle urla dei lavoratori inferociti.

Con loro anche gli operatori socio sanitari a partita iva, che durante l’emergenza covid sono stati impegnati nelle corsie degli ospedali ed ora che l’emergenza è considerata conclusa, anche se il covid sta continuando a disseminare contagi, gli si sta per dare il ben servito col contratto in scadenza e senza rinnovo all’orizzonte. Presente quest’oggi anche il responsabile territoriale di Abruzzo e Molise del sindacato Usb Luigi Iasci a sostenere i lavoratori molisani del settore sanitario.

In tutto questo, il presidente della regione Donato Toma è rinchiuso nella sua torre d’avorio. Fino a quando le urla sono tali che è costretto a ricevere alcuni rappresentanti dei manifestanti Gam e Oss. Passa un’oretta circa e compare, come Gesù ai discepoli, il presidente Toma sulla porta del consiglio regionale, il quale annuncia che – guarda caso – sono arrivate le prime risposte e si provvederà alla risoluzione della questione, soprattutto che martedì prossimo si discuterà del problema in consiglio. Buone notizie anche per gli oss che sembra avranno una proroga del contratto ed anche loro il tanto ambito incontro sul tema in questione.

Fine della storia. Grazie a tutti per l’attenzione e buona giornata, lo spettacolo per oggi è finito, ci vediamo martedì prossimo con un nuovo show, sempre uguale e sempre nuovo.

E l’immagine simbolo di questa giornata ce la da il Consigliere Vincenzo Niro, immortalato in un video amatoriale da cui è tratta la foto che trovate all’inizio di questo articolo. Una rappresentanza dei manifestanti è salita dal presidente Toma. Giù in cortile va in scena la disperazione di lavoratori e famiglie che arrancano per sbancare il lunario e arrivare a fine mese, per poter dare un tozzo di pane e sfamare i propri cari e lui, come se si trovasse in una bolla di sapone, sfila tra i manifestanti insieme ad altre due persone ed esclama: “Ci andiamo a prendere un caffè !?”. E certo, lui che deve fare, anima lieve. Sono stati anche ricevuti dal presidente, ci possiamo rilassare dopo 45 giorni di vacanza e una seduta del consiglio così lunga.

Lasciamo un bel caffè sospeso, come si usa a Napoli, a questa eccellente classe dirigente regionale. Accompagnatelo con un bel bicchiere d’acqua ma non bevetela tutta, lasciatevene un po’ per il dopo: la folla è piuttosto inferocita c’è chi crede ancora ai “malocchi”, un sorso d’acqua se il caffè va “storto” può salvare la vita.

E nuje passammo e uaie e nun puttimmo suppurtà e chiste, invece e rà na mano s’allisciano, se vattono se pigliano o’ cafè