La campanella dell’anno scolastico 2020/21 suona oggi anche in Friuli-Venezia Giulia, seguirà la Sardegna il 22 e gran parte del Sud (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania e Puglia) il 24. Uno scaglionamento dovuto sia alla volontà di alcuni governatori di bypassare l’election day del 20 e 21, sia alle difficoltà di molti dirigenti scolastici ancora alle prese con edifici da sanificare, banchi da ricevere, aule esterne da affittare. Lo scrive ‘Il Sole 24 Ore’.

Tant’ è che alcuni sindaci hanno disposto lo slittamento della riapertura al 24 anche per le scuole delle loro città. Su tutte le novità in chiave anti-contagio che gli alunni troveranno molto si è detto e scritto, anche sul Sole 24 Ore: dall’obbligo di misurare la febbre a casa perché con 37,5 gradi non si entra, alle mascherine chirurgiche a carico delle scuole, dal protocollo da applicare per i casi sospetti di Covid-19 (e relativa quarantena) al mix di didattica in presenza e a distanza utilizzabile alle superiori.

E da tutto questo gran clamore qualcosa, di serio e importante, non ci sarà: 150mila supplenti da nominare, i 20mila Ata da incaricare e i 2mila capi segreteria da reperire. Vuoti d’organico che complicheranno i primi giorni di lezione.

Nell’assenza di cifre ministeriali a fare i conti “precisi” ci pensa la Cisl Scuola e Maddalena Gissi, segretaria della Cisl Scuola sottolinea: “Avere tutto il personale in servizio fin dal primo giorno di scuola era una delle condizioni necessarie, la realtà purtroppo è ben diversa e i numeri ne danno una dimostrazione eloquente”.

“Siamo in grandissima difficoltà – spiega Giorgio Germani, presidente dell’Associazione nazionale quadri delle amministrazioni pubbliche (Anquap) – e così va in sofferenza tutta la parte dei servizi amministrativi tanto più che alle incombenze annuali si aggiungono i compiti legati all’organico Covid”. Come se ne esce? “Proseguiremo con i facenti funzione”, commenta Germani che rilancia l’idea del concorso straordinario riservato di cui si è già parlato ai tempi del decreto Scuola. S

Tutto per ora tace, senza successo.