di Alessandro Matticola

Di solito i dolori di un trauma fisico si accusano molto dopo che questo sia avvenuto.

Al Movimento 5 Stelle sono bastate 48 ore, il tempo per comprendere che le elezioni regionali non sono andate affatto bene.

Il Movimento rischia di scomparire, qualcuno parla di scissione. Insomma, si sta aprendo una crisi, se non lo si è già fatto. Un fronte infrangibile che non è più così intoccabile come sembrava.

E la notizia non arriva dai nemici esterni, bensì dalla stampa e dall’interno del Movimento stesso. Il Fatto Quotidiano ha lanciato la notizia nella giornata di ieri e Alessandro Di Battista l’ha raccolta, commentando le regionali in Campania: “Le Regionali sono state la più grave sconfitta del M5S. Abbiamo perso voti e identità, da soli e in alleanza. In Regione – la Campania, ndr – siamo passati dal 17 al 10 per cento, due anni fa alle Politiche abbiamo sfiorato il 50 per cento. È campano il ministro degli Esteri, lo è il presidente della Camera, il ministro dell ’Ambiente, il ministro dello Sport eppure abbiamo preso il 10“.

E poco prima Luigi Di Maio chiede a gran voce su Facebook gli stati generali. Ed ecco serviti già due possibili candidati alla guida del Movimento, in contrapposizione tra loro.

Se Di Maio non si espone più di tanto, Roberto Fico invece non resta in silenzio e replica al “Dibba”: “Il M5S ha perso le Regionali, ma la sua crisi di identità non va collegata al voto, viene da molto prima. Ora non è tempo di guerra per bande, non vanno date colpe e neppure di un congresso veloce. Niente eventi spot, servono Stati generali permanenti. Se entrerei in una segreteria? Io ci sono sempre per dare una mano al Movimento, e sono per un organo collegiale

E siamo a 3: il leader in carica, quello che aspira e lo sfidante aperto, ossia in sequenza Di Maio, Di Battista e Fico, con Vito Crimi e Davide Casaleggio che “schiumano” senza dare nell’occhio. Perché Crimi è adirato almeno quanto Di Maio per come sono andate le cose e Casaleggio non lo è da meno.

Siamo al giro di boa anche per il Movimento? Il secondo dopo l’apertura all’indomani delle elezioni politiche? Forse si, è certo che il dato delle regionali è stata una bella “mazzata” per i pentastellati ed urge una riflessione interna.

C’è chi parla di scissione, ma forse è troppo. Basterebbe solo fare una seria riflessione, magari allinearsi ad una precisa fazione politica e qui si, gli stati generali potrebbero essere la panacea dei mali causati da questa tornata elettorale.