di Alessandro Matticola

Come canta Achille Lauro nella sua canzone “Me Ne Frego” – titolo azzeccato anche quello in tutti i sensi per questa storia – “Ci son cascato di nuovo!”

Marco Gervasoni, dopo il duro attacco ricevuto per le offese gratuite a Elly Schlein, vice presidente della regione Emilia – Romagna, per le quali non ha ancora fatto ammenda, stavolta si scaglia contro Papa Francesco con un post ambiguo: “A questo punto c’è bisogno che la Divina Provvidenza faccia in modo che #Bergoglio non sia più pontefice. Trovi Lei il modo”.

Ora, viene da chiedersi: che cosa avrà mai fatto Bergoglio da suscitare le ire funeste del Professore? Considerando l’ora del tweet, l’unico tema in questione potrebbero essere le dimissioni del cardinale Becciu, storia in cui sembra immischiarsi anche l’acquisto del palazzo a Londra con l’aiuto del broker molisano Gianluigi Torzi. Becciu che tra l’altro si è scagliato contro Bergoglio, accusandolo di essere stato “trattato come un pedofilo” e che afferma di non aver commesso reati.

La storia è questa. Angelo Becciu, cardinale ordinato da Bergoglio due anni fa, avrebbe girato ben 250 milioni ad Antonio Mosquito, angolano – Becciu è stato Nunzio Apostolico in Angola – proprietario di una piattaforma petrolifera sulla quale il Vaticano avrebbe dovuto investire quel denaro. Ma l’affare salta all’ultimo minuto e così quel denaro viene usato, a quanto pare, per l’acquisto dell’immobile a Londra con l’aiuto di Torzi. Più un altro milione e mezzo di euro che Becciu avrebbe girato ai fratelli per i loro affari personali. Nel momento in cui la storia è uscita allo scoperto, il Papa ha chiesto al cardinale di farsi da parte.

E molto probabilmente il docente dell’Unimol ha colto l’occasione al volo perché evidentemente Begoglio non gli sta molto simpatico, ammesso che il motivo sia questo. Perché se per la Schlein il motivo per quanto assurdo era chiaro, questa volta non si capisce cosa il professore abbia contro il pontefice.

Ma Gervasoni è un nostalgico per cui il motto “Dio, Patria e Famiglia” è sacro. In realtà dovrebbe essere esserlo un po’ per tutti, sulla religione si potrebbe opinare ma sulla Patria e sulla Famiglia non si scherza. Il motto a cui facciamo riferimento però ha origini ben precise ed è a quello che Gervasoni allude, non è che c’è molto da interpretare vedendo i tweet del professore. E così, il pranzo domenicale è stato rovinato probabilmente direttamente da Santa Romana Chiesa che ha chiesto conto del post. SI tratta pur sempre del Papa, anche se magari può sembrare della parte politica avversa

Il professore così è stato costretto a fare abiura delle sue affermazioni come molti altri grandi prima di lui e mortificarsi la lingua. Eh già, perché questa volta non è una “comunista degli anni 2000” che in maniera intelligente ed elegante, da gran signora, ha preferito dribblare la cosa e farla cadere, invece di alimentare il teatrino delle polemiche.

Fatto sta che il post su Bergoglio è stato cancellato dopo qualche ora, mentre la Vice Presidente emiliano-romagnola non ha ancora ricevuto le sue scuse.

L’ego del professore non conosce limiti. Tanto che su Twitter ha fissato un post nel quale afferma che un editore italiano starebbe ritirando le copie di un volume del quale ha scritto, sminuendo che lo ha fatto gratis, la prefazione, accusandolo di “coglionaggine autolesionista”.

E Gervasoni è docente di Storia Contemporanea… benvenuti nella culla del sapere.