Dopo che un alunno della scuola dell’infanzia è risultato positivo al Covid il sindaco di Toro, Roberto Quercio, in accordo con il dirigente scolastico, con un’ordinanza ha predisposto la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado del territorio comunale.

“Una situazione – ha dichiarato il primo cittadino a OFF – che non è rosea almeno fino a quando non conosciamo l’esito dei tamponi.  Stiamo comunque cercando di ricostruire il motivo iniziale del contagio e di risalire alla catena per evitare che ci siano altri eventuali focolai”.

Il sindaco ha spiegato che il problema è proprio legato al fatto che il caso di positività è risultato all’interno della scuola dell’infanzia.

“Sappiamo che nella scuola dell’infanzia secondo la normativa i bambini da 3 a 6 anni non possono indossare la mascherina e quindi sia la scuola che lo scuolabus è frequentato dai bambini senza mascherina. E anche se così funziona è rischioso nel momento in cui c’è una persona risultata infetta. Per questo – ha continuato Quercio – ho inteso chiudere tutta la scuola dell’infanzia, anche perchè sono tutti bambini che ora sono in isolamento per possibile contatto con la persona risultata positiva nella scuola dell’infanzia. Poichè il minore prende anche lo scuolabus abbiamo inteso chiudere anche la scuola primaria e secondaria per un eventuale contatto indiretto, per gli altri alunni della scuola primaria e secondaria che viaggiano sullo stesso mezzo”.

Il sindaco ha spiegato che lo scuolabus viene sanificato due volte al giorno – alla partenza la mattina e al rientro il pomeriggio – ma c’è una corsa intermedia. Infatti  gli alunni della scuola dell’infanzia escono alle 12.30 e invece quelli della scuola primaria e secondaria alle 13.20, quindi lo scuolabus appena finisce un giro inizia un altro.

“Un eventuale contato indiretto ci sarebbe potuto essere in quella corsa – commenta il sindaco – perchè il minore risultato positivo, mercoledì è andato a scuola. Per questo abbiamo dovuto porre attenzione per un eventuale contagio indiretto. Se non fosse stato fatto avremmo potuto creare problemi anche alla scuola primaria e secondaria”. 

Ora si è in attesa di circa quaranta tamponi effettuati sui bambini della scuola dell’infanzia e sugli alunni che prendono lo scuolabus e sul personale scolastico del servizio scuolabus che potrebbero aver avuto contatto con il minore risultato positivo. L’esito dovrebbe arrivare nelle prossime ore.

Lo stesso sindaco, che ha una bambina di tre anni che frequenta la scuola dell’infanzia, ha pensato di isolarsi insieme alla sua famiglia. Anche per dare un segnale alla cittadinanza.

“Secondo l’ASReM – ha detto – non ero obbligato a restare a casa perchè il contatto del contatto non è considerato una persona pericolosa dal punto di vista del contagio, però se il contatto di mia figlia sia stato tale per cui lei è rimasta contagiata ho preferito in via cautelativa isolarmi ed evitare di essere un’ulteriore fonte di contagio”.

E la situazione che si è verificata a Toro ha portato anche la cittadinanza a essere più ligia con un utilizzo più costante della mascherina.

“Si sono spaventati e forse non è male perchè è un richiamo alla responsabilità individuale di tutti. Non bisogna vivere con l’ansia e bisogna rispettare tre regole fondamentali, utilizzo della mascherina, distanziamento e igiene costante delle mani”

Gli attualmente positivi a Toro sono 9 di cui uno è ricoverato all’ospedale Cardarelli anche se non presenta sintomi gravi. Due fanno parte di un unico nucleo familiare, si tratta di una persona che lavora fuori regione ed è rimasta contagiata trasmettendo il virus a un congiunto. Gli altri sono legati tra loro, sono stati contagiati ed è necessario risalire all’origine del contagio. “Ho suggerito all’ASReM – ha detto il sindaco – di ricostruire la catena del contagio”.

Il primo cittadino, pur sembrando ripetitivo e logorroico, continua a ricordare ai suoi concittadini di mantenere  la distanza, usare la mascherina e lavarsi frequentemente le mani.