di Alessandro Matticola

 

Non c’è che dire, Donald Trump è un combattente. Spavaldo, egocentrico e sicuro di sé. D’altronde non poteva essere diversamente per chi si pone come obiettivo quello di far primeggiare l’America sempre e comunque.

Appena 3 giorni di ricovero e il Presidente, non senza critiche come al solito, ha lasciato l’ospedale militare Walter Reed alle 18:30 di ieri, ora americana, per fare ritorno alla Casa Bianca.

I medici non hanno escluso che il presidente sia fuori pericolo. La moglie Melania è asintomatica ma ieri nel quartier generale di Washington c’è stato un altro caso positivo, quello di Stephen Miller, uno dei collaboratori più stretti di Trump.

Le critiche, più che giustificate, sono iniziate già lunedì sera, quando il presidente si è concesso un giro fuori dall’ospedale in suv, mettendo di fatto a repentaglio la salute di chi gli era affianco: autista, medico e guardia del corpo, attirando le ire sia dei medici dell’ospedale che dell’opinione pubblica, oltre che dello sfidante alle presidenziali Joe Biden, mentre una folla festante di sostenitori lo attendeva fuori dai cancelli.

La stessa folla che lo ha accolto alla Casa Bianca ieri al suo ritorno, quando come Napoleone, o meglio, George Washingtom, si è affacciato alla balconata dando sfoggio al suo repertorio. Niente mascherina, saluto militare e petto rigonfio in fuori.

E poi via con le “sciorinate” di turno. Ricominciando dal fatto che il covid è una semplice influenza, twittato e post subito oscurato dai social media. Dopodiché, si torna alla campagna elettorale, ammiccando subito all’incontro con Biden del prossimo 15 ottobre, che nel caso si terrà con misure di sicurezza portate all’estremo.

Trump continuerà la somministrazione di questo cocktail sperimentale di antibiotici con altri principi alla Casa Bianca, i medici restano molto cauti: prima del fine settimana non è escluso niente, così come non è escluso che il presidente abbia ancora una seria infezione ai polmoni.

Ad ogni modo, “non abbiamo detto nulla”. Non è detto che la campagna elettorale continui come previsto, ma di certo Trump è pronto di nuovo a scendere in pista, non lo ferma nessuno. E Joe Biden ha dimostrato di non essere debole di cuore. Tolta l’esclusione dei post contro lo sfidante repubblicano, il democratico non si è scomposto neanche ad augurare la buona guarigione allo sfidante.

La battaglia per Trump ricomincia, questa volta su un doppio fronte.