OFF ha ripercorso pochi giorni fa le tappe della proposta di legge sul Conflitto di Interessi, di cui ha parlato anche Matteo Fallica il facilitatore del Movimento 5 Stelle Molise e voluta a livello nazionale proprio dai pentastellati.

Tutto ci si aspetta salvo che tornare sulla tematica pochi giorni dopo. Perché?

Campobasso. Concorso per 4 posti a tempo indeterminato da Istruttore Direttivo Tecnico. Si scorre la graduatoria degli ammessi alla preselezione e si scopre al terzo posto un nome: tale Amorosa Dario. Il nome non è nuovo e non ci vuole molto a ritrovarsi sui social, scovare due foto e scoprire che la persona in questione è il figlio di Giuseppe Amorosa, Assessore pentastellato alle Opere Pubbliche del Comune Di Campobasso.

La cosa non desterebbe tanti sospetti, se non che l’ Assessore non è nuovo ad episodi del genere. E allora, ancora, perché?

C’era una volta uno stadio favoloso, costruito da Costantino Rozzi, che prende il nome di Nuovo Giovanni Romagnoli. Inaugurato con la vittoria del Campobasso il 13 febbraio 1985 davanti a 50 mila persone, l’impianto col passare del tempo è stato lasciato ad un certo abbandono, fino a quando qualche mese fa non si è deciso che fosse arrivata l’ora di rimetterlo a posto.

Il Comune bandisce una gara d’appalto, le imprese si presentano e tra i partecipanti spunta un nome a caso: Impresa Edile Amorosa Srl. L’assessore – raccontano le cronache che riportiamo con rigore, ndr – si accorge di averla fatta grossa, cede le quote al figlio Dario e pone la moglie come socio, uscendo di fatto dall’impresa. Ma l’Anac non sta lì per caso tant’è che scatta l’alert. E qui si arriva ad una situazione degna della migliore commedia dell’arte. La Giunta comunale si accorge dei fatti, l’assessore corre ai ripari con  un’interrogazione a sé stesso – di fatto, ndr – nella quale chiede lumi sul cambiamento societario avvenuto durante una gara in corso e scaduto il termine dei 30 giorni non viene data nessuna risposta, per tanto la Amorosa Srl viene esclusa dalla gara.

Amorosa però si dimostra debole di cuore, tanto che il giorno della discussione in Consiglio si dà per malato e lascia la “patata bollente” in mano all’assessore Luca Praitano, che si scusa a suo nome.

Ed ecco qui, ci riprova ancora? Come si suol dire, la volpe perde il pelo ma non il vizio? Ai posteri ardua sentenza.

Comune Campobasso