di Antonio Di Monaco

Speranze, sogni e delusioni continuano a caratterizzare questo inedito 2020 che è anche l’anno del completamento della metropolitana leggera in Molise. Ad oggi, l’opera non è stata ancora fruita e va da sé che il rischio maggiore è costituito dal fatto che, se si dovesse andare avanti così, potrebbe inevitabilmente deteriorarsi. Un primo segnale è arrivato da alcuni senzatetto che hanno trovato rifugio nella stazione San Michele di Campobasso (proprio accanto alla casa degli Angeli, inaugurata da papa Francesco in occasione della sua visita nel 2014), come testimoniato da alcuni residenti. Il già infelice contesto si arricchisce poi di un’altra certezza documentata dai numeri, ossia la riduzione della possibile utenza con lo spopolamento generale della regione sia per la riduzione delle nascite sia per l’emigrazione dei giovani alla ricerca di fortuna altrove e anche dalla diminuzione dell’11,1% dei viaggiatori giornalieri, dal 2011 al 2018, documentato dal rapporto “Pendolaria” di Legambiente. Oltre, naturalmente, al fatto che mancano i treni e la Regione non è ancora in grado di gestire il servizio.

Il contesto infrastrutturale molisano, poi, non aiuta di certo con un parco rotabile obsoleto condito dai progressivi aumenti tariffari decisi con la legge di Stabilità varata dal Consiglio regionale nel maggio 2019 con un incremento del 40% del biglietto del trasporto pubblico per i treni che si traduce in un aumento di 31 euro per gli abbonamenti mensili per la tratta Campobasso-Termoli (112 euro in totale) e oltre 22 euro per la tratta Isernia-Campobasso arrivando a superare i 79 euro. “Le tariffe sono ferme da anni”, fu la giustificazione dell’assessore ai Trasporti, Vincenzo Niro. E giù il sipario.

C’è però in atto l’elettrificazione della rete ferroviara, iniziata lo scorso giugno, con i lavori a cura di Rfi che prevedono il completamento della tratta Roccaravindola-Isernia ad inizio 2021, la Isernia-Campobasso alla fine dello stesso anno con la contestuale velocizzazione della linea, il rinnovamento dei binari, l’installazione del “Sistema di Sicurezza per il Controllo della Marcia del treno” (Scmt), l’eliminazione di alcuni passaggi a livello e ammodernamento tecnologico della stazione di Isernia con un investimento di 80 milioni di euro. Un piccolo tratto coinvolgerà pure parte della metropolitana leggera (da Campobasso a Bojano) con l’eliminazione di molti dei passaggi a livello che oggi provocano ritardi sui treni e spesso rimangono aperti con il treno che spesso si deve fermare in mezzo alla campagna. Quindi, più passaggi a livello saranno eliminati più la tratta diventerà rettilinea e quindi più scorrevole. Ma questa è un’altra storia che dovrà ancora (forse) vedere la luce.

Quello che invece è miseramente fallito fino ad ora sono i calcoli piuttosto orientativi (per usare un’espressione gentile) che a fare uso della metropolitana leggera sarebbero stati almeno 7mila pendolari (!) comprando quattro Minuetto diesel e facendo scorrere tutto sul tracciato storico delle ferrovie. E il gioco sarebbe stato fatto. Invece no, sembra di rivivere i 40 anni che il popolo di Israele, guidato da Mosé, passò nel deserto del Sinai prima di entrare nella Terra Promessa per aver disobbedito al Signore. Ma i molisani, per “godersi” questo spettacolo (e non si sa ancora per quanti anni), a chi hanno disobbedito?