L’attuale scenario epidemiologico e le indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico Nazionale e del Ministero della Salute riguardo la gestione dei casi sospetti tra gli operatori scolastici e studenti ha di fatto incrementato la richiesta di test molecolari. Sarà un autunno così fondato sui tamponi. Dovranno farli gli studenti al primo sintomo di febbre. Dovranno farli i loro familiari e le persone che gli sono state accanto. Dovranno farli anche molti adulti, chi per ragioni di lavoro e chi perché manifesta i segni dell’influenza.

Ma come si comporteranno le aziende sanitarie? Sarà possibile sostenere e contenere tutte le richieste?

Con l’aumento dei contagi si è reso necessario intercettare dei “criteri di priorità” per effettuare i test molecolari così come definito da una circolare del Ministero della Salute (la n. 11715 del 3 aprile 2020). Avranno così “una corsia preferenziale” pazienti ospedalizzati – così come per le RSA – con infezione acuta respiratoria, operatori sanitari maggiormente esposti a rischio, operatori dei servizi pubblici essenziali sintomatici e soggetti con chiara sintomatologia covid-19.

Una situazione comune all’intera Italia e così il personale medico e infermieristico molisano dovrà – secondo quanto previsto da regolamento – procedere all’esecuzione dei test molecolari solo sui “pazienti in regime di urgenza”.

Con l’aumentare della richiesta nell’esecuzione dei tamponi, a parità di personale esecutore, si è dovuta emanare una scala per poter classificare la priorità che si rendono stringenti.