di Antonio Di Monaco
Un lago, la tranquillità, il respiro e il piacere di rilassarsi anche in compagnia contornato dalla solita giungla, non tanto di vegetazione spontanea, quanto di veti incrociati, di inadempienze, di rimpalli, di contenziosi e di pessima progettazione per la realizzazione di una strada panoramica di 33 chilometri per valorizzarlo turisticamente che, naturalmente, è rimasta solo su carta. Lo specchio d’acqua è quello di Guardialfiera (da cui prende il nome) e la strada panoramica è la circumlacuale che ricade anche nei Comuni di Larino, Casacalenda, Lupara e Palata e che costituirebbe anche una valida alternativa alla parallela Bifernina martoriata dai semafori installati dall’Anas per consentire i lavori di manutenzione (tardiva) dei viadotti, tornati di attualità dopo il terremoto dell’agosto 2018 e soprattutto dopo la tragedia del ponte Morandi a Genova.
Per descrivere la situazione attuale, arrivano in aiuto proprio le parole di Franscesco Jovine, nato a Guardialfiera nel 1902, che scriveva: “E’ sconcertante come si possa restare sordi a tanti stimoli per risvegliare la pace beata e le oneste responsabilità. Bisogna forse riprendere simbolicamente forche e forconi, quei forconi cari ai cafoni quando si armavano, così, contro i galantuomini sulle Terre del Sacramento”. Nel 1990, anno in cui arriva il primo finanziamento per la circumlacuale, opera sia pure diversa da come sarebbe stata concepita nei decenni a seguire, di certo nessuno pensa ai forconi di joviniana memoria tanto che negli anni Sessanta e Settanta sul lago si affacciavano centinaia di giardini coltivati da altrettante famiglie che producevano la frutta che era rinomata in tutto il Molise. Per realizzare lo specchio d’acqua e la diga, un antico ponte romano è rimasto sommerso. Si tratta del famoso ponte di Sant’Antonio o di Annibale, visibile nei periodi estivi di secca negli ultimi anni nelle vicinanze del Monte Peloso.

Nello stesso decennio, il lago è gestito dall’omonima società consortile con la realizzazione del ristorante “Cascina sul lago” grazie ai finanziamenti europei del ’97 e ’98, del “Sole lago” con posti letto e ristorazione (ma con una piscina non ultimata) e dell’edificio adibito a punto informazioni con il Comune di Guardialfiera che ha in affitto i terreni che erano tornati al demanio dopo che le famiglie proprietarie sono emigrate o decedute. Con il passare degli anni però, il demanio riprende tutto sotto la sua gestione escludendo, di fatto, il Comune. Intanto, nel 2007 viene eletto sindaco Giuseppe Bellini (umbro di origini, ma trapiantato in paese per matrimonio) che chiede alla Regione Molise e al governatore Michele Iorio di prendersi la gestione di quei terreni con un decreto apposito e di restituirli poi al Comune. Contestualmente, il 1° agosto 2008, il sindaco Bellini firma un accordo di programma di massima (ciclo di programmazione 2007-2013) con i Comuni di Lupara, Castelmauro, Larino e Palata e la Regione, rappresentata dall’assessore allo Sviluppo Economico, Gianfranco Vitagliano, per un progetto di sviluppo del lago da 80 milioni di euro approntato dagli architetti Lucia Piano e Nicola Guglielmi. Lo stesso progetto viene inviato anche al governo nazionale guidato dal premier, Silvio Berlusconi, e in cui figura anche il ministro alle Infrastrutture, Altero Matteoli. (continua)