La deputata di Italia viva Giusy Occhionero è stata rinviata a giudizio dal gup di Palermo per falso. La parlamentare avrebbe fatto passare il Radicale Antonello Nicosia, poi arrestato per mafia, e allora conosciuto solo telefonicamente, per suo assistente, consentendogli di entrare con lei nelle carceri senza autorizzazione e di avere incontri con i boss.

Nicosia, accusato di falso aggravato e associazione mafiosa, ha scelto il rito abbreviato, come il boss di Sciacca Accursio Dimino e Paolo e Luigi Ciaccio, che rispondono di favoreggiamento. Rinviato a giudizio, come Occhionero, Massimiliano Mandracchia, anche lui imputato di favoreggiamento.

Dall’inchiesta sarebbe emerso che, oltre a progettare estorsioni e omicidi, Nicosia, attivista Radicale, sedicente docente universitario, da anni impegnato in battaglie a difesa dei detenuti, entrava e usciva dalle carceri, incontrando anche capimafia al 41 bis, proprio grazie alla collaborazione Occhionero.

Aggrava la posizione della Occhionero l’esternazione di “non aver effettuato controlli sul curriculum di Nicosia perché nessuno alla Camera lo fa”. Dunque in attesa nei prossimi giorni di conoscere i risvolti di una torbida vicenda dal sapore mafioso.