di Alessandro Matticola

Gli stati generali del Movimento 5 Stelle si stanno avvicinando e avranno luogo il prossimo 7 ed 8 novembre e saranno preceduti dalle assemblee regionali i prossimi 23, 24 e 25 ottobre. È un momento chiave in questa fase per i pentastellati, che hanno visto la tornata elettorale del 20 e 21 settembre essere un po’ “croce e delizia”. Al raggiungimento di un altro traguardo storico sul taglio dei parlamentari e dei costi della politica, è corrisposta una debacle nelle elezioni regionali.

È un momento chiave perché è necessaria un momento di riflessione interno, per capire quale strada prendere.

Fin dal giorno successivo alle elezioni, era stata messa in discussione la leadership di Luigi Di Maio, con Alessandro Di Battista e Roberto Fico candidati in pectore a prenderne il posto e non è detto che uno dei temi che saranno trattati possa essere proprio questo.

Altro tema chiave, il superamento del doppio mandato. Virginia Raggi sembra essere prossima ad una ricandidatura come governatrice della capitale, andando contro i dettami base del Movimento. E’ lecito pensare però che l’idea del superamento del doppio mandato abbia una ragione più “populista” e cioè che giocare al gioco della politica piace e soprattutto è molto remunerativo, per tanto abbandonare la “poltrona” contrariamente a quello che si diceva dispiace.

Si può rimanere su questo principio basilare, oppure si può cercare di capire come si sta “muovendo il Movimento” ed andare più in profondità.

Per questo OFF ha ascoltato due esponenti del Movimento 5 Stelle Molise: il consigliere regionale Vittorio Nola e il consigliere comunale di Petacciato Matteo Fallica.

Vittorio Nola è convinto di una cosa: non si può attendere oltre la discussione degli Stati Generali. Così come è prematuro stabilire quali temi saranno trattati. A questo proposito, afferma Nola, le assemblee regionali del 23, 24 e 25 ottobre saranno fondamentali. Un altro punto su cui Nola è fermo, è l’agenda politica. Sono passati oramai 5 anni dalla stesura dell’agenda, molti risultati sono stati raggiunti, altri devono essere pianificati ed altri vanno rivisti, come ad esempio il reddito di cittadinanza. Ma c’è un punto fondamentale su cui preme il Consigliere regionale: va recuperato necessariamente la triangolazione tra rappresentanti, attivisti e istituzioni che era alla base del Movimento. Una triangolazione che prende il nome di “Piramide Inversa” come ha dichiarato il consigliere, che esporrà il concetto proprio in occasione della prossima assemblea regionale del Movimento. Sulla questione relativa al doppio mandato, Nola adduce una giustificazione sensata. Così come ci sono territori che non sono più rappresentati, ci sono anche rappresentanti che grazie al doppio mandato hanno acquisito esperienza e quindi potrebbero metterla a disposizione in altri contesti istituzionali. Sulla leadership del movimento, il Consigliere afferma che potrebbe essere uno dei temi di cui si discuterà, ma prima di questo va ricostituita una base e poi va deciso come eventualmente andrebbe scelto chi deve essere il leader, se il nome deve scaturire da un organo collegiale oppure dal consenso dei rappresentati espresso nei confronti di un singolo. C’è poi una critica muove nei confronti della piattaforma Rousseau e dei fondi che vengono raccolti. Non sarebbe male, afferma Nola, se la piattaforma e di conseguenza i fondi raccolti fossero gestiti direttamente dal Movimento, considerato che tutto è partito da li

Di altre vedute è invece il consigliere Matteo Fallica, che auspica un ritorno allo spirito delle origini del Movimento 5 Stelle. Una cosa è certa e la conferma anche Fallica: è necessario riflettere sulla situazione attuale del Movimento. È lecito avere una visione diversa delle cose adesso che si è al governo, afferma il consigliere, ma ci sono dei punti fermi, delle pietre angolari sulla quale il Movimento 5 Stelle è stato fondato che non vanno toccate. Tra questi c’è il doppio mandato: quel limite non va cambiato. Fallica afferma che nei principi di base del Movimento “c’era la condivisione dell’esperienza vissuta durante il mandato politico” con gli attivisti. Questo aiuterebbe a dare continuità, perché effettivamente la condivisione delle esperienze politiche permetterebbe la formazione di una classe politica del Movimento basata su una comune visione e maggiore competenza. Altro pilastro è la piattaforma Rousseau, messa in discussione anche da Davide Casaleggio che aveva ipotizzato l’apertura dello stesso ad altri movimenti. E un’altra cosa su cui puntare è, anche per Fallica, la riorganizzazione territoriale, per ricreare l’attivismo diffuso. Perché no, anche devolvendo parte dei fondi che vengono raccolti alle sedi locali. Matteo Fallica non dimentica da dove è partito tutto, non dimentica la figura di Beppe Grillo che ha permesso l’inizio di questa avventura. Motivo per cui, non esclude una lettera aperta proprio a Beppe Grillo, perché faccia sentire la sua voce sulla situazione che sta vivendo il Movimento in questo momento storico.

Insomma, l’esito degli Stati Generali del prossimo 7 e 8 novembre è tutt’altro che scontato. Sarà un momento di riflessione importante da cui il Movimento uscirà segnato e diverso, comunque andranno le cose. Si potrà tornare alle origini e quindi fare tesoro dell’esperienza degli ultimi anni per non ripetere gli stessi errori, oppure si potrà guardare oltre e lì per il Movimento 5 Stelle inizierà una nuova vita, forse meno movimento e più partito – quello che non vorrebbe Davide Casaleggio e Fallica – più inserito nel sistema politico convenzionale.