Una manifestazione parzialmente partecipata e nel rispetto delle norme anti covid quella che si è tenuta in Piazza Municipio a Campobasso, dove gli studenti hanno chiesto a gran voce maggiore sicurezza nelle scuole e sui mezzi di trasporto pubblico. “Se ci tenete alla nostra sicurezza – recitava uno striscione – assicurateci il nostro futuro”. Perchè di questo hanno parlato gli studenti che si sono confrontati raccontando anche le proprie esperienze.

Tra i partecipanti anche molti pendolari che ogni mattina prendono il pullman di linea che dal proprio paese di residenza li porta a Campobasso dove frequentano la scuola.

Gli studenti si sentono abbandonati, lamentano il fatto di non essere ascoltati e non vengono resi partecipi delle decisioni che vengono prese e che li coinvolge.

“Quando si parla di istruzione, si parla di studenti e la scuola è formata dagli studenti e senza di essi non ci sarà futuro. Se nessuno ci ascolterà  – hanno assicurato – continueremo a protestare”. Chiederanno, infatti un confronto con le istituzioni regionali e hanno garantito che se non ci sarà dialogo la protesta andrà oltre.

Le criticità di cui hanno parlato gli studenti in piazza riguardano, oltre al trasporto pubblico, anche l’edilizia scolastica e il distanziamento nelle aule.

Se siamo qui – ha affermato uno di loro – vuol dire che qualcosa non va. E non vanno i trasporti pubblici che in Molise, già prima del lockdown andavano male e oggi c’è bisogno di sicurezza per lo studente. I mezzi di trasporto pubblico locale non sono funzionanti e sono  sempre più affollati. Abbiamo bisogno di una sicurezza che ad oggi non ci sta dando questa Regione”.

E poi hanno denunciato l’inadeguatezza delle strutture scolastiche. “Nelle scuole non è garantito un distanziamento necessario. In molte scuole le strutture non sono adeguate”. Hanno poi evidenziato la disparità tra i diversi istituti del capoluogo e della regione. “Ci sono scuole che dispongono di strutture adatte e della possibilità di distanziare gli alunni e scuole che non dispongono di strutture adatte e non possono distanziare gli alunni e garantire le misure di sicurezza”.

Un commento poi su quello che è il comportamento dei giovani al di fuori delle scuole. Da più parti infatti è stato denunciato che durante l’estate, ma anche in questa fase i ragazzi sono stati e lo sono ancora poco responsabili. Non sempre rispettano le misure anti covid. Dal canto loro, però i giovani in piazza hanno sostenuto che non viene data loro la possibilità di dimostrare di essere responsabili. “Quando si parla di coronavirus e giovani si dice solo che siamo irresponsabili. Come faccio – sostiene una studentessa – a dimostrare che sono responsabile se tra me e la mia compagna ci sono solo 50 cm di distanza. Sul pullman non c’è distanziamento. Le misure che vengono prese non sono abbastanza efficaci. Fare entrare i ragazzi un’ora più tardi rispetto all’orario normale e non garantire i trasporti non porta a nulla, ma porta i ragazzi a stare a spasso in città senza fare nulla. Quello che chiediamo sono delle misure vere e non di facciata”.

Gli studenti dunque, chiedono sicurezza, ma soprattutto che la loro voce venga ascoltata e che le decisioni che riguardano soprattutto loro vengano prese dopo un confronto che li coinvolga.