di Alessandro Matticola

Da Cleveland, patria del rock del Boss Bruce Springsteen, a Nashville, patria della musica country. Forse è stata la scelta del posto, tre settimane fa, ad accendere gli animi del presidente Trump nel faccia a faccia con il suo sfidante Joe Biden. Il country sa essere un genere altrettanto denso di contenuti, ma di gran lunga più tranquillo rispetto al rock del Boss. O forse gli effluvi del whiskey, che in Tenesse è un marchio di fabbrica.

E così è stato l’ultimo duello tra i due, prima delle elezioni, andato in scena alla Belmont University di Nashville. Trump è apparso freddo e distaccato, quasi moderato nei confronti di Biden, ma è stato scontro su tutto. A condurre il dibattito la giornalista Kristen Welker della NBC, sulla quale il presidente aveva ha avuto più di qualcosa da ridire rispetto al suo colore politico.

Microfoni accesi in modo alterno nei due minuti iniziali del dibattito, come era stato previsto, prima uno sfidante poi l’altro e niente plexiglass. Poi le domande, la prima sul coronavirus. Trump forte dell’esperienza vissuta dichiara che il vaccino è in arrivo e sarà distribuito dai militari, ma alla domanda nella quale viene chiesto a che punto si è nella ricerca e se il vaccino sarà distribuito subito, il presidente ammette che si è vicini e non può garantire una data certa.

La palla passa a Biden, che sventola la mascherina quasi in segno di orgoglio al contrario dello sfidante che si presenta senza, attaccando Trump dicendo che chi è responsabile della morte di 220 mila americani non può guidare l’America.

E poi un mini dibattito. Trump afferma che la colpa è della Cina, Biden rimarca che il virus va sconfitto e non ci si può convivere, soprattutto dando a Trump dell’irresponsabile.

Il pareggio arriva però quando Joe Biden viene attaccato sulle mail del figlio Hunter. L’ex vice presidente si limita a dire che non è stato fatto nulla di illegale, ma di fatto non risponde a tono alle accuse mosse da Donald Trump.

Poi scintille sui rapporti con la Corea. Trump afferma che Kim Jong-un non voleva avere rapporti con Obama, Biden invece lo definisce un bandito. Un’altra mezza scintilla sulle famiglie divise al confine col Messico.

Poi il dibattito si spegne, letteralmente. Frasi di circostanza, sentite e risentite.

E alla fine il “cessate il fuoco”

Un altro deja vu come la mosca di Hillary Clinton. Trump guarda l’orologio quasi infastidito, una caduta di stile che commise anche Bush Sr. in un dibattito con Bill Clinton.

La strategia accusatoria di Trump nel primo dibattito è andata suo svantaggio, scendendo di 3 punti percentuali nei tre giorni successivi. I sondaggi di ieri sera sono ancora a favore di Biden: il 53% dei consensi rispetto al 39% di Trump.

La campagna elettorale è alle battute finali, resta qualche appuntamento e la vote call finale prima del prossimo 3 novembre. Poi la parola passa alle urne e anche se Biden è avanti con i sondaggi, il risultato è tutt’altro che scontato.