Il Molise è caratterizzato, tra le altre peculiarità, da quelle che vengono definite le autostrade verdi. I tratturi. Le vie della transumanza. Quelle strade che raccontano le tradizioni e riportano al passato, alla pastorizia e all’essenza della tradizione molisana. C’è un tratturo, il Lucera Castel di Sangro  che attraversa diversi territori molisani e che si interseca nel cuore di Santo Stefano, contrada di Campobasso. E proprio lungo questo tratto di tratturo, ripulito dall’associazione Tratturando, nata da qualche anno, si trova la bottega dove l’artista molisano Ernesto Saquella, realizzava le sue opere.

Per rendere omaggio al pittore, morto prematuramente nel 2008 all’età di 50 anni, l’associazione, grazie anche alla famiglia Saquella, ha pensato di riaprire la bottega ed esporre alcune delle sue opere. La bottega, che è stata ricavata in un vecchio frantoio del 1700, racconta l’artista, il suo estro. E tutto è stato lasciato così. E’ come se il tempo si fosse fermato, ogni cosa al suo posto, così come Ernesto Saquella l’ha lasciata. E’ il luogo dove l’artista si è ispirato anche scorgendo l’orizzonte dalla terrazza dove era solito lavorare.

In esposizione 10 delle opere dell’artista. Si parte con un dipinto che rappresenta l’arte digitale, per poi passare a due quadri che riportano alla tradizione dei Misteri di Campobasso e poi dipinti in cui a dominare sono i simbolismi.

“Ernesto – ha dichiarato Felice Di Donato – era un artista a tutto tondo. Abbiamo pensato di riaprire questa casa laboratorio. Ernesto sulla tradizione tratturale e sullo sviluppo è stato comunque un innovatore. Siccome il suo laboratorio autentico sta sul suolo tratturale ci è sembrato giusto e doveroso rinverdire quello che altrimenti sarebbe stato solo un ricordo”.

L’idea dell’associazione Tratturando, però è molto vasta. E l’obiettivo ultimo è quello di rivalutare quello che è il tratturo riconosciuto patrimonio dell’Unesco anche grazie alla transumanza della famiglia Colantuono. Partire quindi da questo e creare un indotto che unisca turismo, tradizioni e anche arte e cultura.

“Creare – ha spiegato Maurizio Di Cristofaro – intorno a questo percorso dei servizi per chi decide di attraversare i tratturi e far conoscere il territorio anche attraverso, non solo l’enogastronomia, ma anche l’arte”. Da qui anche l’idea di creare una sorta di museo della transumanza e incentivare un indotto turistico, artistico, culturale e culinario sul territorio.

E così partendo dalla natura, dal territorio, dalla lentezza che i tratturi raccontano, si può creare quel turismo di cui tanto si è parlato e si sta parlando. Si può dare origine a un percorso fatto di peculiarità che solo il Molise conserva, unendo alla tradizione anche l’arte, la cultura e la preziosità del territorio stesso.