Mentre tutto il mondo è alle prese con una pandemia demolitiva, c’è chi tenta di aizzare i molisani contro il Governo. Mai come adesso serve unione d’intenti e concretezza da parte di tutti i rappresentanti nelle istituzioni, cosa che probabilmente non vuol capire il governatore della nostra regione.
Per spegnere le sue inutili polemiche, al presidente Toma basterebbe rendersi conto di aver avuto delle precise responsabilità in ambito di gestione pandemica, soprattutto quella di far funzionare la nostra sanità pubblica. Tra le tante inadempienze, ve ne mostro solo alcune, così, giusto per farvi un’idea: si pensi alla promessa di attivare un centro dedicato alla cura dei pazienti affetti da Covid; si pensi alla mancata velocizzazione delle procedure per assumere personale sanitario o al non aver portato a termine e indetto nuovi concorsi in tal senso. Tutto questo nonostante le nostre continue e pressanti richieste. Tutto ciò che il presidente e l’Asrem dovevano e potevano fare, e che invece hanno abbondantemente omesso alla luce del tempo trascorso dalla prima ondata e alla luce dell’evidenza lampante che ce ne fosse stata una seconda.
Toma quindi punta il dito verso il Governo nazionale senza pensare ai suoi errori, e soprattutto senza lavorare per risolverli. Parliamo di una persona che dall’inizio dell’emergenza sanitaria ha accentrato tutte le funzioni nelle sue mani estromettendo il Consiglio e spesso ignorandolo da qualsiasi decisione, avocando a sé tutti i poteri possibili. Ecco da che pulpito arrivano le critiche al Governo nazionale, così come sono arrivate da altri esponenti del centrodestra, impegnati più a creare scompiglio che a collaborare in una fase delicata come quella che stiamo vivendo che chiama tutti all’unione delle forze. Lo scontro politico riserviamolo ai momenti in cui è possibile farlo, ora bisogna lavorare a testa bassa per i cittadini. Per tutelare il benessere e la salute di tutti.