di Antonio Di Monaco

“Lasciate ogne speranza, o voi ch’ intrate” dovrebbe essere scritto sul segnale di divieto di transito che campeggia all’imbocco del viadotto Sente ormai da oltre due anni e costringe gli automobilisti a prendere la vecchia Statale 86 “Istonia”, anch’essa in condizioni tutt’altro che perfette. Il 18 settembre 2018, dopo la chiusura disposta la mattina stessa per “un concreto rischio di crollo”, si tiene un’assemblea molto partecipata a Castiglione Messer Marino con i sindaci locali e altri rappresentanti dei territori. Si torna quindi a viaggiare sulla ex Statale 86 (passata nella competenza delle Province di Chieti e Isernia dal 2001), senza manutenzione da decenni, e ciò comporta inevitabilmente tempi di percorrenza triplicati, studenti in autobus costretti a lunghi giri panoramici, ospedale che si allontana e, in caso di neve, ognuno per sé e Dio per tutti. Inoltre, i mezzi pesanti – tra cui gli autobus – non possono transitarvi e, i 38 giovani di Castiglione che frequentano le scuole superiori di Agnone, dal 20 settembre dovranno raggiungere Schiavi d’Abruzzo, scendere sulla Statale Trignina e risalire all’uscita di Carpinone: un’ora e un quarto di viaggio per raggiungere una località distante 15 chilometri in linea d’aria. Stesso discorso per raggiungere l’ospedale, cui la comunità di Vasto fa riferimento, e le attività commerciali.

Tutti, compresi i consiglieri regionali molisani del M5S, Andrea Greco e Valerio Fontana, la parlamentare Carmela Grippa e il consigliere provinciale di maggioranza di Isernia, Daniele Saia, convergono quindi su un unico e imprescindibile punto: il ritorno all’Anas del viadotto, attualmente di competenza provinciale. In una prima stima economica per riaprirlo si parla di 1,2 milioni di euro senza contare i passaggi istituzionali successivi nei Consigli comunali, Conferenza Stato-Regioni ed eventuale sopralluogo dei tecnici del ministero alle Infrastrutture.

Nel mese di ottobre nelle commissioni parlamentari VIII e IX, nell’ambito dell’esame del decreto Genova, si approva un emendamento (il numero 40/bis) riguardante l’autorizzazione per la riapertura del viadotto Sente-Longo in cui sono previsti 2 milioni di euro per avviare i lavori di messa in sicurezza. Entro la fine del 2018 i fondi saranno disponibili nelle casse della Provincia di Isernia (ente gestore del viadotto) che dovrà avviare la progettazione e i lavori per la riapertura stimando un arco di tempo di un paio di anni. Intanto, la Prefettura comunica che ci vorrà invece un mese per rendere percorribile la “mulattiera” alternativa all’ex Istonia. In tutto ciò, duemila persone sono tagliate fuori dal collegamento veloce con l’ospedale e le scuole di Agnone. (continua)