di Antonio Di Monaco
“La cera si consuma e la processione non cammina”, si legge in uno dei tanti detti della saggezza popolare che non potrebbe fotografare meglio la situazione dell’ospedale ex Asl numero 1 di Agnone. Nel maggio del 2013 si “scomodano” anche le telecamere del celebre tg satirico “Striscia la notizia” con l’inviato Luca Abete che si reca in contrada Castelnuovo per documentare lo spreco e l’inerzia che si consumano dal 1992.
Nel gennaio del 2019 il ministro della Salute, Giulia Grillo (esponente del M5S), in un’intervista ad un quotidiano molisano, annuncia che sono disponibili 19 milioni di euro per il completamento del nuovo ospedale di Agnone nell’alveo più ampio della sanità pubblica nelle aree interne del Molise al confine con l’Abruzzo dopo aver «chiuso un accordo con l’Inail sbloccando investimenti per oltre 2 miliardi e mezzo di euro». Un accordo di cui l’ex presidente della Regione, Paolo Frattura, aveva parlato tempo prima in riferimento al rilancio dell’offerta sanitaria e l’economia del territorio e, in particolare, con il nuovo ospedale e le conseguenti ricadute occupazionali, una volta messa in sicurezza della parte esterna e ultimato il primo piano che, molto probabilmente, sarà adibito a nuova Rsa con 40 posti letto. Ma anche qui non se ne farà nulla.
Tuttavia, l’arrivo dei fondi annunciato dal ministro Grillo, coprirebbero solo in parte i 42 milioni che servono per l’ultimazione dei lavori, come documentato dal Simoi (Sistema Informativo Monitoraggio Opere Incompiute), in cui si precisa che il capitale d’investimento previsto ammonta a 50 milioni di euro (10 miliardi di lire sono già stati spesi), ma servirebbero, appunto, altri 42 milioni di euro per l’ultimazione dei lavori, fermi al 9,76%. Parallelamente, corre anche voce di una possibile riconversione dello stabile in un carcere, la cui eco arriva fino ai palazzi della politica romana.
Intanto, pur con le dovute cautele, esprime soddisfazione il sindaco di Agnone, Lorenzo Marcovecchio che, interpellato da un quotidiano molisano, ammette: «Dopo l’annuncio del ministro Grillo, che mi fa enormemente piacere, sto cercando di prendere informazioni utili per capire cosa realmente accadrà. Nei prossimi giorni spero di avere un quadro più completo della situazione». (continua)