di Alessandro Matticola

 

Anche l’Arizona è con Biden. Uno stato storicamente rosso, alias repubblicano. In America funziona “al contrario” rispetto all’Italia, la sinistra è blu e la destra è rossa, anche se le differenze sono molto più profonde. Ci era riuscito solo Clinton nel 1996.

E più si va avanti, più le denunce di brogli elettorali prendono sempre più la forma dei capricci di un bambino viziato che non sa perdere. Un bambino viziato che sta cercando di sparare le ultime cartucce rimaste. 4 giorni fa Mark Esper, Segretario della Difesa, è stato mandato via e al suo posto è stato chiamato Chris Miller che con molta probabilità non potrà ricoprire l’incarico per queste ultime settimane di governo: la legge prevede che i militari non possano ricoprire l’incarico prima di 7 anni dopo aver lasciato il servizio e a Miller manca ancora un anno, in quanto ha lasciato l’esercito nel 2014.

Trump continua a sostenere l’idea delle elezioni falsate. Il software utilizzato per il conteggio dei voti in Michigan avrebbe assegnato dei voti a Biden destinati invece al presidente uscente. Ma dall’interno del partito repubblicano arrivano le prime voci che non vi sono prove, soprattutto che anche se i ricorsi venissero ammessi, il risultato delle elezioni non cambierebbero. E la stessa risposta arriva dagli stati, che finora non hanno denunciato irregolarità negli scrutini elettorali.

Ogni stato ha un margine entro cui è ammesso chiedere il riconteggio dei voti. L’Ariziona ha posto questo margine ad uno scarto inferiore allo 0,1% tra i due candidati. E lo scarto questa volta, seppur minimo, è dello 0,3. Non è così invece per la Georgia, dove lo scarto è fissato allo 0,5% e Biden è avanti solo dello 0,25% ed è probabile che il ricorso venga ammesso.

Altri stati prevedono margini più alti, come ad esempio il Wisconsin dove il riconteggio è ammesso se lo scarto è al di sotto del punto percentuale. Biden, in questo caso, ha vinto con lo 0,82% di scarto quindi è molto probabile che il ricorso venga ammesso anche qui.

27 voti in totale che potrebbero essere rimessi in discussione. Il Nevada ha già respinto la richiesta per insufficienza di prove.

Ad ogni modo, sono stati dove il vantaggio di Biden è minimo, segno che tutto sommato la politica di Trump non è stata del tutto bocciata, considerando anche il risultato ottenuto alle elezioni. Al momento mancano ancora uno stato, la Georgia, al momento in mano democratica, mentre l’altro stato ancora da assegnare era la Carolina Del Nord, andata in mano repubblicana. Mancano quindi ancora 16 voti da assegnare.

Intanto la Cina ha sciolto le riserve e si è congratulata con Biden per la vittoria, sono arrivati anche gli auguri da parte di Papa Francesco, mentre da Mosca ancora tutto tace.