“L’emergenza sanitaria in Molise, con una seconda ondata particolarmente forte in termini di contagi e, purtroppo, di decessi, non può essere liquidata con risposte evasive, parziali, superficiali o sfuggenti. Il servizio andato in onda ieri sera sulla trasmissione Rai ‘Titolo V’ ha messo ancora più a nudo come ci siano incongruenze e falle nel sistema del tracciamento: ma i molisani meritano molto più di questo”.

Lo afferma il portavoce al Senato del MoVimento 5 Stelle, Fabrizio Ortis, rivolgendosi direttamente al presidente della Regione Molise Donato Toma e al direttore generale Asrem Oreste Florenzano. “Durante il servizio – ha sottolineato il senatore – è emerso come i dati dei contagiati nelle case di riposo, in una determinata giornata, non fossero riportati correttamente nel bollettino quotidiano diramato dall’Azienda sanitaria regionale. Una situazione, da quanto mi risulta, già evidenziata altre volte dai media locali e, di recente, da un ampio gruppo di sindaci, che hanno scritto al governatore chiedendo, legittimamente, di essere coinvolti nella gestione dell’emergenza Covid sui territori. Il presidente Toma non può liquidare la questione come un errore isolato. Premesse le evidenti difficoltà nel tracciare i contatti, comuni a tante altre regioni, non può essere tollerato un metodo che, generando incertezza e confusione, rischia di portare i contagi fuori controllo. Toma e Florenzano, su certi argomenti, ostentano una sicurezza di facciata che non può bastare: i dati e la trasparenza degli stessi devono essere certi e fuori discussione, senza margini di superficialità o altro. Ne va della gestione stessa della pandemia in Molise”.

Ortis non manca di sottolineare l’atteggiamento del commissario ad acta Angelo Giustini. “Devo purtroppo constatare come abbia scelto di non rispondere alle domande dei giornalisti. Il commissario, invece, dovrebbe raccontare ai media chiaramente la situazione della sanità molisana. I cittadini devono avere risposte e lui non può sottrarsi se vuol essere al riparo dalle critiche. Cambi subito la rotta – conclude Ortis – se non vuol essere considerato responsabile al pari degli altri”.