di Vitangelo Moscarda

Natale oramai è alle porte e si sa, non saranno festività al pari degli anni passati.

Ci sono città che hanno deciso di non illuminarsi degli addobbi natalizi e altre che invece, come Campobasso, hanno iniziato l’allestimento del corso cittadino seppur in modo più sobrio.

Da un paio di giorni infatti, Corso Vittorio Emanuele ha visto spuntare dei festoni luminosi sopra la pavimentazione. E con le luci, sono montate anche le proteste.

Si era detto che quest’anno non ci sarebbero dovute essere luci, nessun festeggiamento e che le festività sarebbero state ridotte all’osso per i motivi oramai noti a tutti, causati dal coronavirus. Poi, dal fondo di riserva del Comune di Campobasso “spuntano” 45 mila euro per l’installazione delle luminarie. Luci che sono state richieste espressamente dai commercianti del corso.

Alcuni esponenti politici sono saltati dalla sedia. La prima denuncia riguardava la delibera. Alcuni esponenti vicini all’opposizione di Palazzo San Giorgio hanno ricordato che durante l’amministrazione Battista, l’allora assessore Salvatore Colagiovanni venne denunciato per aver autorizzato l’installazione delle luminarie senza delibera. E proprio Colagiovanni avrebbe dichiarato ad una testata locale che i fondi per l’installazione delle luminarie sarebbero previsti dalla variazione di bilancio dello scorso 2 ottobre, ma in realtà la voce relativa le luci natalizie non era presente.

E poi sono arrivate le polemiche per la scelta da parte dell’Amministrazione in sé per sé. Questo Natale non ci sarebbero dovute essere luci né festeggiamenti, poi spuntano fuori le luminarie, quasi a voler sbeffeggiare il sacrificio di tanta gente che è morta, ha lottato e sta ancora lottando.

Le polemiche sembra si stiano stemperando nelle ultime ore, tant’è che la richiesta dei commercianti è stata esaudita. E lo spirito con cui è stato fatto è più che condivisibile, tanto quanto le polemiche occorse per la loro installazione.

Se da un lato è vero che sarà un Natale diverso, in “sordina” e molto più sobrio, per cui magari anche la città avrebbe dovuto dare un segnale in questo senso, è altrettanto vero che – appunto – ci stiamo avvicinando al Natale.

Quest’anno la festa va vista in un’ottica più spirituale rispetto agli anni passati, ha dichiarato il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Ed è in quest’ottica che va vista l’installazione delle luminarie in città. Se si dovesse guardare al solo lato economico, alla festa al voler attirare l’attenzione per recuperare quanto più possibile in queste feste e compensare le perdite di quest’anno nefasto, le critiche sono più che giustificate.

Ma – al netto delle polemiche di stampo politico – ancora una volta non si guarda al vero significato del Natale e al senso che queste luci possono dare. Non si guarda al significato profondo della festa ma solo ai festeggiamenti che ne possono derivare e che sono altra cosa. Non si guarda al segnale di speranza e di rinascita che porta il Natale e delle quali queste luci possono essere simbolo.

Così come il rispetto per i morti, è anche di questo, anzi, soprattutto di questo tipo di messaggi, che la città di Campobasso ha bisogno, per non rendere vano il sacrificio di tutti coloro che ci hanno lasciato in questa strana guerra.