L’ultimo decreto del premier Giuseppe Conte, quello firmato il 3 novembre, scadrà il 3 dicembre. L’esecutivo sta dunque lavorando al nuovo atto, che in teoria dovrebbe fissare le regole anche per le festività di fine anno. Di certo c’è che non ci sarà alcun ‘liberi tutti’ dato che nonostante i contagi siano in calo, la pressione su molti ospedali è ancora notevole e il numero dei decessi resta alto.

Potrebbe essere quello delle 22 il limite dell’orario dello shopping, nel tentativo di spalmare la clientela nell’arco temporale più ampio. Per gli spostamenti è possibile anche che venga consentito il ricongiungimento con genitori anziani (con autocertificazione). Saranno probabilmente vietati gli spostamenti tra regioni.

A Natale dovrebbe essere possibile andare a messa, anche a quella della vigilia, seppure in orario compatibile con il coprifuoco, che resterà probabilmente alle 22. Dovrebbero continuare a essere aperti fino alle 18 i locali delle regioni in zona gialla, solo domicilio e asporto per quelli in zona arancione o rossa. Chiusura invece il 25 e il 26 dicembre per i ristoranti. Dovrebbe essere consentita nelle regioni in cui sarà possibile spostarsi da un comune all’altro, la possibilità di soggiornare in strutture alberghiere. Quasi certamente sarà confermato il divieto di organizzare feste sia in locali pubblici che in luoghi privati. I sindaci potranno continuare a chiudere, dove necessario, strade e piazze. In nessuna città saranno organizzati eventi in piazza.