Una storia fatta di amore, ma anche di forza e determinazione e soprattutto di rinascita è quella che si legge sulle pagine di Repubblica e che riguarda il Molise. La giornalista Roberta Paoletti racconta come cinque donne sono rinate grazie a 600 ulivi e soprattutto a un percorso fatto di cura e impresa. Partecipando al progetto ASPEm – Agricoltura Sociale per la Promozione dell’Empowerment di donne e famiglie monoparentali con minori – le protagoniste di questa storia, vittime di violenza, hanno avuto accesso a un percorso di formazione sulle metodiche e sulla filiera della produzione dell’olio e, nel mese di luglio, hanno supervisionato i campi, lasciati in usufrutto da proprietari che non sono più in condizione di prendersene cura.

I terreni sono stati ripuliti e i rami che avrebbero potuto ostacolare la raccolta rimossi, apprendendo sul campo quel che c’è da sapere su queste piante e consentendo agli ulivi di maturare più frutti. Le donne hanno poi applicato le reti anti-moschini, curato la raccolta in ottobre e spremuto le olive al frantoio e imbottigliato l’olio EVO. Ed è così che hanno prodotto quello che è stato definito l’olio che combatte la violenza. Tutto questo è stato possibile grazie alla cooperativa sociale Be Free – che gestisce centri che contrastano la violenza di genere – e alla cooperativa sociale onlus Kairos, che lavorano grazie a un finanziamento di 30.000 euro dal Fondo sociale europeo 2014-2020. Al progetto hanno collaborato psicologhe, assistenti sociali, avvocate, agronome, esperte di olio, imprenditori e imprenditrici, gestori di agriturismi, esperti di marketing.

Un team che ha lavorato in sinergia, ma anche nei diversi livelli del progetto e che ha permesso a queste donne di raggiungere un sogno e di sentirsi libere e rinate. Un progetto autosostenibile tutto molisano.