Si susseguono le notizie che indicano l’attività di vaccinazione in Molise come tra le più virtuose. Cosa dicono i dati? Risponde il consigliere Vittorino Facciolla.
“Proviamo insieme a fare due conti: per immunizzare 210mila molisani occorrono 420mila dosi di vaccino perché sappiamo che vanno somministrate due dosi. Se l’obiettivo è raggiungere questa soglia entro il 30 settembre 2021 occorre somministrare 46mila dosi al mese, ovvero 1500 dosi al giorno, festivi compresi. Non ci sembra che attualmente la nostra campagna vaccini stia raggiungendo queste cifre e, non sarebbe stato impossibile se solo alla base ci fosse stata un’organizzazione migliore, capillare, che avesse coinvolto tutti i medici del territorio: dai medici di base ai pediatri, dai dentisti ai medici delle strutture private e convenzionate, fino ad arrivare a tutti i medici del territorio. Lavorando con due turni di vaccinazioni giornalieri per un totale di 14 ore di attività quotidiana si sarebbero potute vaccinare velocemente le le fasce di popolazione che hanno la priorità e poi a scalare le varie categorie.
Invece così non è stato, ad oggi non sono stati vaccinati neanche i 150 medici specialisti che operano nei vari poliambulatori della Asrem da Venafro ad Isernia, Agnone, Frosolone, Bojano, Riccia, Campobasso, Sant’Elia, Trivento, Santa Croce, Larino, Castelmauro, Montenero, Termoli. Sono una tra le categorie più esposte poiché si recano a domicilio dai pazienti (su richiesta dei medici di base), nelle varie case, nella case di riposo, in carcere e nelle RSA mettendo a rischio la loro salute. Va anche detto che il piano di vaccinazione che è stato fatto in Molise fino ad oggi è stato quello più semplice da organizzare poiché tutti i vaccinati erano aggregati nelle strutture sanitarie o nelle case di riposo. Adesso verrà la parte più difficile perché si dovranno iniziare a convocare individualmente i vari cittadini e farli convergere nelle strutture preposte al vaccino in totale sicurezza.
La lentezza con cui tutto ciò sta avvenendo in Molise, nonostante gli sforzi dei nostri medici, potrebbe rendere vano ogni sforzo, perché come noto i contagi aumentano di nuovo velocemente, potremmo essere alle porte di una terza ondata e soprattutto a breve bisognerà iniziare a fare i richiami a chi è stato già vaccinato e a quel punto il sistema dei vaccini collasserà. Toma e Florenzano che fino ad oggi non sono riusciti a garantire un minimo di organizzazione, cosa hanno pensato di fare adesso per correre ai ripari? Secondo quanto riportato da un servizio odierno di Telemolise, sembra stiano chiamando medici da fuori regione per accelerare il ritmo della somministrazione dei vaccini, con ulteriore aggravio di costi sulla spesa sanitaria.
Ci chiediamo perché chiamare medici da fuori quando siamo certi che, se coinvolti nel modo giusto e soprattutto se organizzati e coordinati, i medici e gli infermieri molisani avrebbero volentieri dato la loro disponibilità per la campagna di vaccinazione e perché no, avrebbero contribuito a fare del piccolo Molise un modello virtuoso da imitare”.