di Antonio Di Monaco

Molise non pervenuto nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, approvato il 13 gennaio scorso dal Consiglio dei Ministri, che punta a finanziare progetti con gli oltre 200 miliardi provenienti dal Recovery Fund dell’Unione Europea. Una misura su cui il governo è entrato in crisi politica con lo strappo della componente renziana di Italia Viva che ha costretto il premier, Giuseppe Conte, a fare un passaggio parlamentare e a chiedere la fiducia, particolarmente fragile al Senato con 156 sì. Un problema non di poco conto che potrebbe condizionare il lavoro delle commissioni.

Nella conferenza stampa di fine anno il presidente della Regione, Donato Toma, aveva illustrato i progetti presentati dal valore di oltre 3 miliardi e 299milioni di euro destinati a sei settori: Salute (116 milioni), Infrastrutture (oltre 1 miliardo), Digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo (433 milioni), Rivoluzione verde e transizione ecologica (457 milioni), Istruzione e cultura (114 milioni), Equità sociale, di genere e territoriale (100 milioni), mentre altri 979 milioni sono per quelle che sono state definite le iniziative multi missione, ossia i “progetti che rispecchiano più missioni (ossia i temi) contemporaneamente”. Tra i 67 progetti c’era la realizzazione della superstrada a quattro corsie, il potenziamento della viabilità tra Campobasso e Termoli, il dragaggio della diga del Liscione e la ristrutturazione dell’ospedale Veneziale di Isernia. Nessuno di questi è presente nelle 168 pagine del documento approvato dal Consiglio dei Ministri.

C’è però una piccola eccezione, ossia l’elettrificazione della linea ferroviaria Campobasso-Venafro, che sarà inserita nel programma da inviare all’Unione europea nell’ambito degli “specifici investimenti di upgrading (il miglioramento della circolazione ferroviaria, ndr), elettrificazione e resilienza al sud (tra le linee specificatamente interessate si possono citare Ionica Sibari-Catanzaro Lido-Reggio Calabria, Venafro – Campobasso – Termoli, Nodo di Catania, Raddoppio Decimomannu-Villamassargia, Collegamento ferroviario aeroporto di Olbia, e altre)”.