Alle 9 di domani 26 gennaio Giuseppe Conte presiederà il Consiglio dei ministri a Palazzo Chigi per comunicare le sue dimissioni da premier. Poi il presidente del Consiglio salirà al Quirinale salirà al Quirinale per rassegnarle nelle mani del presidente della Repubblica. A quel punto si apriranno tutta una serie di passaggi istituzionali.

L’ipotesi, come riporta Repubblica, di far nascere un Conte-ter riporta in primo piano anche il nodo del rapporto con Matteo Renzi e di una partecipazione o meno di Italia viva alla nuova maggioranza: se Conte avesse in mano l’appoggio di un nuovo gruppo centrista i voti dei renziani sarebbero aggiuntivi e non determinanti; viceversa se i famosi ‘responsabili’ non fossero sufficienti il sostegno del senatore fiorentino diverrebbe di nuovo indispensabile.

Ore convulse in questo momento. Unica certezza arriva dall’opposizione con un intervento di Silvio Berlusconi ribadendo che “nessuna trattativa è in corso per un eventuale sostegno di qualunque tipo al governo in carica”. 

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