di Miriam Iacovantuono

C’è un turismo fatto di esperienze e di scoperte, ma anche di amore per il territorio e i prodotti che esso conserva. Ed è così che si crea un legame tra ciò che si produce e il territorio stesso. E’ quello che c’è dietro al turismo enogastronomico legato alle produzioni olivicole e di cui si parla tanto anche in Molise. Un turismo in crescita soprattutto negli ultimi anni così come confermano i dati del Rapporto ‘La valorizzazione turistica dell’olio’ redatto da Roberta Garibaldi la quale evidenzia come “l’olio non è solo un elemento connotante un territorio, ma diviene una potenziale attrazione turistica alla luce del crescente interesse da parte della domanda e il successo degli eventi organizzati dalle Città dell’Olio nel tempo, da Girolio alla Camminata tra gli Olivi, ne sono la dimostrazione”.

Si tratta di iniziative che danno valore al territorio, ma anche al prodotto stesso su cui è sempre più alta l’attenzione di chi decide di fare un’esperienza nel mondo olivicolo e assistere alla produzione dell’olio e partecipare alle tradizionali degustazioni o visite guidate, analogamente a quanto già avviene per il vino. Un’esperienza che è possibile fare anche in Molise dove, con l’ingresso di Guardialfiera che verrà ufficializzato il prossimo 28 gennaio, diventano 25 le Città dell’Olio nella nostra regione e che appartengono alla grande famiglia dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio che raccoglie 335 enti pubblici impegnati nella promozione dell’olio extravergine di oliva e nella valorizzazione del patrimonio olivicolo italiano, nata 25 anni fa a Larino da un’idea di Pasquale Di Lena. Un percorso che ha alla base la valorizzazione e la promozione e per questo è importante puntare sulle esperienze a tema che possono giocare un ruolo essenziale come parte integrante dell’offerta di un territorio per tutti i turisti.