di Antonio Di Monaco

Cercasi posti letto disperatamente. Dopo la nuova escalation di contagi in basso Molise, dichiarato zona rossa con l’ultima ordinanza del presidente della Regione, Donato Toma, l’ospedale Cardarelli di Campobasso e il San Timoteo di Termoli sono ormai al tutto esaurito tanto che, nelle scorse ore, una persona ricoverata dapprima in Medicina d’Urgenza nella struttura adriatica è stata trasferita all’ospedale di Vasto e successivamente al San Pio di Giulianova. Al Cardarelli, invece, con 80 pazienti ricoverati solo nei reparti Covid – come da ultimo bollettino Asrem – si è stabilito il nuovo poco invidiabile primato dall’inizio della pandemia.

Numeri che, seppur con colpevole ritardo, hanno fatto scattare il campanello di allarme nel “sistema decisionale” del presidente Toma che ha finalmente rispolverato il piano che prevede il coinvolgimento dei privati nella gestione dell’emergenza Covid, approvato dal commissario ad acta, Angelo Giustini, con un apposito decreto dello scorso 14 luglio. La prima struttura ad essere allertata è stata il Gemelli Molise S.p.A. in cui saranno attivati 10 posti letti di Malattie infettive come da piano Giustini approvato qualche mese fa quando i positivi erano un centinaio. Inoltre, il presidente Toma ha annunciato il ricorso al Cross (rete Centrale Remota Operazioni Soccorso Sanitario) che garantisce la disponibilità di terapie intensive in tutto il Paese.

Una situazione che si aggrava di ora in ora con il numero delle vittime che ha superato le 300 unità con contagi, focolai estesi (il Basso Molise è la zona più colpito dal virus), gli 80 ricoveri all’ospedale Cardarelli, il rischio di contaminazione per le strutture più piccole come il Veneziale di Isernia e il San Timoteo di Termoli. Se poi si aggiunge che ancora non si conosce quando saranno pronti i moduli di Terapia Intensiva che l’Asrem farà costruire nelle vicinanze dei tre ospedali molisani di Campobasso, Isernia e Termoli, il quadro desolante è davvero completo.