Tante le novità nel decreto Milleproroghe che le commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera hanno votato per poi dare mandato ai relatori di riferire favorevolmente in Aula. Il testo è atteso in assemblea lunedì per l’ok in prima lettura, poi dovrà passare al Senato.
Mini-proroga della moratoria delle trivelle – Tra gli emendamenti approvati c’è la moratoria delle trivelle, voluta fortemente dal M5s. Moratoria che andrà avanti ancora fino a settembre.
Nuovo rinvio del passaggio al mercato libero dell’energia – Le commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera hanno approvato un emendamento che mantiene il mercato di maggior tutela per un altro anno. Il passaggio al mercato libero scatterà quindi dal primo gennaio 2023.
Più tempo per il bonus vacanze – Sei mesi in più per utilizzare il bonus vacanze: le commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera hanno approvato l’emendamento che sposta la scadenza per spendere il bonus dal 30 giugno al 31 dicembre di quest’anno.
Più tempo agli studenti per laurearsi in corso – Verrà dato anche più tempo agli studenti universitari per finire gli esami e laurearsi in corso nonostante gli stop imposti dall’emergenza Covid: approvati emendamenti, riformulati, che spostano l’ultima sessione utile dell’anno accademico 2019/2020 al 15 giugno 2021.
Ampliata platea stabilizzazione precari della P.a – Ampliamento della platea dei precari della pubblica amministrazione coinvolti dalle procedure di stabilizzazione: riformulata e approvata una proposta per dare un anno in più ai precari della P.a. per maturare i requisiti, anche per partecipare ai concorsi con posti riservati a loro al 50%.
Rinviati tagli all’editoria – Le commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera hanno approvato due emendamenti al Milleproroghe, riformulati, che spostano di altri due anni l’entrata in vigore dei tagli all’editoria previsti con la manovra per il 2019.
Più tempo per presentare le domande per la Cig Covid – Approvato un emendamento al decreto Milleproroghe che sposta al 31 marzo “i termini di decadenza per l’invio delle domande di integrazione salariale collegati all’emergenza Covid e i termini per la trasmissione dei dati necessari per il pagamento o per il saldo degli stessi comunque scaduti entro il 31 dicembre 2020”.