di Miriam Iacovantuono

L’emergenza sanitaria e il Covid non hanno annullato altre patologie e per chi è affetto da una malattia genetica rara che deve fare controlli e terapie costantemente, diventa difficile recarsi in ospedale anche per la paura di potersi contagiare. Alessia vive a Termoli ed è affetta da HHT – Teleangiectasia Emorragica Ereditaria – che ha tra le varie manifestazioni la perdita di sangue dal naso. Ha bisogno di fare continui controlli e si reca periodicamente al centro trasfusionale di Termoli per fare le trasfusioni.

All’inizio dell’emergenza sanitaria, per i primi contagi che si sono verificati proprio nel nosocomio termolese che è stato chiuso per un periodo, Alessia ha rinunciato ai controlli per essere poi richiamata dalla dottoressa che la tiene in cura. “La situazione è stata e continua a essere difficile, ma quello che posso dire – ci tiene a precisare Alessia – io frequento il centro trasfusionale di Termoli dal 2006 e i medici, gli infermieri, gli operatori di quel reparto sono persone eccezionali che seguono il paziente a livello medico e umano. Si sono fatti in quattro sempre. La situazione lì era già difficile prima della pandemia perchè sotto organico e capitava e capita che c’è una sola infermiera in un reparto dove c’è un grande flusso di pazienti”.

Con la pandemia sono cambiate regole, c’è bisogno della prenotazione, ma nonostante tutto i pazienti grazie alla professionalità degli operatori sanitari che fanno il proprio mestiere con gran cuore, non sono mai stati lasciati soli. “Il problema va ricercato a monte ed è legato all’organizzazione”. Alessia spiega che ha sempre avuto cure e assistenza, ha fatto controlli, analisi terapie, anche se c’è la paura, ma molto spesso succede che per una sbagliata organizzazione c’è chi resta indietro.

E se si ha difficoltà nel capire come potersi muovere una grande mano viene data dalle associazioni che possono dare delle indicazioni. C’è poi l’aspetto psicologico che in questo periodo difficile non viene considerato al pari dei problemi di salute fisica. Infatti succede che già chi ha una patologia cronica può avere degli sbalzi di umore che sono fisiologici e per reagire c’è bisogno di una forza d’animo che a volte non basta e in una situazione come quella attuale con la pandemia in corso lo stress è raddoppiato e ancora di più per chi è più fragile.