di A.D.M.

“La pandemia ha messo in evidenza come la gestione clientelare della sanità, che dura da tempo immemorabile, insieme alla scriteriata riforma del Titolo V della Costituzione, ha generato lo sfascio del Sistema Sanitario pubblico”. È quanto scrive in una nota il Forum per la Sanità pubblica di qualità. “Lentamente, ma inesorabilmente, sono stati smantellati reparti ed interi ospedali pubblici, si è ridotta all’osso la sanità territoriale mentre, contestualmente, si è assistito ad un aumento del disavanzo: in breve la nostra salute si è trasformata in profitto”.

Lo scoppio della pandemia “ha reso ancor più evidente lo stato di sofferenza del Sistema Sanitario pubblico e gli squilibri generati da una gestione politica negligente e miope, quando non addirittura corrotta. Il buon senso avrebbe voluto un forte investimento nella Sanità territoriale – perché è lì che si combatte il contagio – e la creazione di un ospedale Covid dedicato. Questa scelta, da noi indicata, individuando nell’ospedale “Vietri” di Larino, implicava l’investimento delle risorse in arrivo nella Sanità pubblica.

Ed ecco che, “in queste condizioni di estrema emergenza, arriva l’accordo con le strutture private che vengono indicate all’opinione pubblica, terrorizzata e stremata dal contagio, come il Messia sceso dal Cielo. L’emergenza, inoltre, è servita anche a far credere che il patrimonio edilizio sanitario esistente non sia utilizzabile dilapidando, oltremodo, ulteriore denaro pubblico in soluzioni precarie. Bisogna invertire la rotta, unire tutte le forze che sono per un Centro Covid regionale, la maggioranza reale, in Molise, non rappresentata dal governo regionale. La Torre del Cardarelli non è ancora stata appaltata, mentre c’è un Decreto del commissario, controfirmato dal ministro Speranza, che dispone la riapertura del Vietri e che bisogna attuare. Ciò richiede anche un intervento radicale ed immediato del Governo centrale che, se non lo farà, dovremo dedurne – si conclude nella nota – che la sua direzione continua ad indicare la strada della privatizzazione del Servizio Sanitario Nazionale”.