In uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista The New England Journal of Medicine (Nejm) è stato analizzato l’effetto della vaccinazione di massa condotta in Israele dal 20 dicembre 2020 al 1° febbraio 2021 con il vaccino BionTech-Pfizer. La casistica studiata è molto significativa, in quanto ognuno dei due gruppi (vaccinati e non vaccinati) consiste di 596.618 persone.

I risultati sono straordinari e infondono fiducia, oltre a fornire indicazioni importanti per l’ottimizzazione della campagna vaccinale. Lo studio analizza in maniera sistematica l’effetto del vaccino dopo la prima e dopo la seconda dose valutando la protezione da malattia, ospedalizzazione e morte. Inoltre, valuta la capacità di proteggere dall’infezione, cioè dalla possibilità di trasmettere il virus ad altri, anche se si è asintomatici.

I risultati dimostrano che il vaccino protegge dall’infezione al 46% con la prima dose (nei giovani addirittura il 64%) e al 92% con la seconda; dalla malattia al 57% (prima dose) e al 94% (seconda dose); dall’ospedalizzazione al 74% (prima dose) e all’87% (seconda dose); dalla malattia grave al 62% (prima dose) e al 92% (seconda dose).

Da Israele arrivano così dei segnali di forte speranza e anche una lezione da imparare.