di Antonio Di Monaco

“Il commissario ha detto che il centro Covid andava fatto a Larino e Toma, da una parte veniva in Consiglio regionale ad approvare gli atti e, dall’altra, scriveva al Commissario e ai ministeri che siccome il Vietri non era Dea di I o II Livello, non si poteva fare un centro Covid”. Parole e musica del capogruppo del M5S in Consiglio regionale, Andrea Greco, a margine dell’audizione della struttura commissariale, che ben disegnano lo spartito dell’incompiuta per eccellenza della sanità pubblica molisana, ossia la mancata realizzazione dell’ospedale Covid al Vietri di Larino.

Per capire meglio, bisogna tornare al 5 giugno del 2020 quando il presidente della Regione, Donato Toma, inviò una lettera al commissario ad acta, Angelo Giustini, e a Roma per bloccare la proposta del Vietri Covid Hospital e i deliberati del Consiglio regionale in questo senso con il sostegno anche di 118 sindaci su 136, coordinati dal primo cittadino di Larino, Pino Puchetti. Nonostante ciò, Toma ha sempre dichiarato pubblicamente di essere favorevole al progetto Vietri, ma che il tutto dipendeva dai vertici romani. Eppure, nel documento, lo stesso ribadisce l’impossibilità di realizzare la struttura a Larino nonostante tutta l’assemblea di Palazzo d’Aimmo avesse dato mandato proprio a Toma di realizzare al Vietri un centro Covid. Le conseguenze di questa presa di posizione e quindi la realizzazione del centro Covid al Cardarelli ha, di fatto, penalizzato tutta la rete ospedaliera regionale tanto da mettere a rischio i livelli essenziali di assistenza. Ma, nonostante il presidente Toma, insieme con Florenzano, Scafarto, Ida Grossi e Lolita Gallo si siano attivati in questa direzione, il progetto è attualmente bloccato sine die così come l’unico Hub regionale per i pazienti no Covid.

Ma c’è di più. La leggenda metropolitana secondo cui il personale sanitario non ha intenzione di venire in Molise è smentita nei fatti che l’Asrem, naturalmente, si guarda bene dal rendere pubblici. Le domande per essere reclutati, infatti, arrivano regolarmente, ma siccome il comitato di valutazione non si riunisce in tempo utile e spesso trascorrono mesi, gli interessati prendono legittimamente altre strade. Infine, il consigliere Fontana ha voluto chiarire un piccolo “giallo” sulle mancate firme dei colleghi Nola e Manzo sull’esposto in procura riguardante la carenza di ossigeno al Cardarelli: “Si tratta di una questione logistica, mai come ora la situazione del M5S è di estrema compattezza. Ora è il momento di lavorare per risolvere i problemi dei molisani”. Magari smettendo di rincorrere il Covid, ma iniziando a prevenirlo.