di Antonio Di Monaco

Il black out elettrico che ha interessato alcuni giorni fa l’ospedale San Timoteo di Termoli, con il personale che è stato costretto a ventilare a mano i pazienti Covid, potrebbe avere qualche messo con i servizi di manutenzione regolati da contratti risalenti ai tempi della Asl unica. Alcuni addirittura al 2002 e, uno di questi, è proprio l’antincendio per l’ambito di Termoli. Da allora sono passati ben 15 anni prima che si indicesse una gara di appalto, formalizzata il 6 dicembre 2017 dalla direzione generale dell’Asrem con un importo a base d’asta di 67,6 milioni di euro in sette anni per la “fornitura dei vettori energetici attraverso la gestione integrata e manutenzione delle strutture edili e degli impianti tecnologici ubicati presso i presidi ospedalieri e poliambulatori”.

Il bando viene inviato alla centrale di committenza regionale, competente per la gestione e l’affidamento della gara da marzo 2018. Al pubblico incanto rispondono anche aziende molisane con l’apertura delle buste fissata per il 20 del mese, ma poi rinviata.

Nel frattempo, alla presidenza della Regione si insedia Donato Toma e, successivamente, all’Asrem arriva il commissario Maria Virginia Scafarto e poi il direttore generale, Oreste Florenzano. Cambia anche il vertice dell’ufficio manutentivo a causa della scomparsa dell’ingegner Spallone che viene sostituito da Casarella, il quale ricopre lo stesso ruolo nell’azienda ospedaliera Moscati di Avellino, ed emana la delibera con cui l’Asrem entra nella convenzione che la Consip (la centrale acquisti della Pubblica Amministrazione) ha in essere con la milanese Siram S.p.A. del gruppo francese Veolia.

Nel giugno 2020, il servizio tecnico dell’Asrem invia alla Siram una richiesta di fornitura. Il 19 ottobre arriva la risposta della ditta che propone un piano economico da 9,3 milioni all’anno più opere extra canone per 4,2, come sintetizzato nella delibera 949 del 26 novembre in cui l’Asrem rileva una “sostanziale aderenza alle aspettative tecnico-organizzative dell’azienda”. In pratica, 46,2 milioni per cinque anni compresi 4,4 per opere extra canone, 2,2 per la manutenzione anche a richiesta e 2 per la riqualificazione energetica. Un piano definito “idoneo ed economicamente vantaggioso” considerando gli 11,1 milioni annui del 2011. E così la gara d’appalto del marzo 2018 sparisce magicamente dai radar così come i dipendenti già formati alla Siram.

Sulla questione, la capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Micaela Fanelli, presenta un’interrogazione al presidente Toma. “Stiamo provando a capire – scrive – come avviene il cambio del gestore del servizio in piena pandemia. Ma, dovendo correre ai ripari, si è prorogato il servizio in essere, rinviando all’anno nuovo (11 gennaio 2021) il subentro. Ovvio che, come sempre, in Asrem manca il buon senso e la concretezza nella verifica della praticabilità delle scelte. Ma ora va capito se manca qualcosa in più: la legittimità”. E se si considera che, da questo mese fino a febbraio 2023 scadranno altre convenzioni con la Consip, sarà giusto e doveroso tenere gli occhi aperti per l’efficienza di ospedali e poliambulatori, ma soprattutto per la salute di chi vi accede.