di Antonio Di Monaco

A due anni dalla prima richiesta al ministero per l’attuazione della Rete Oncologica, il progetto per istituire un Tavolo Oncologico permanente in seno alla Regione Molise avviando una collaborazione proficua tra clinici e istituzioni locali, è rimasto solo sulla carta. Lo ha confermato a Quotidianosanità.it lo stesso Direttore Generale per la Salute della Regione, Lolita Gallo, ricordando che “già nel 2018 avevamo inviato a Roma un decreto per l’attuazione della Rete Oncologica. La richiesta è stata inoltrata nuovamente nei mesi scorsi, ma siamo ancora in attesa di una risposta. La nostra Regione è commissariata e anche per questo riteniamo prioritario istituire una struttura sanitaria efficiente in grado di evitare sprechi inutili di risorse che possono essere reinvestite. Accogliamo con favore l’invito di AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) e FederAnziani e siamo pronti a collaborare per rivedere il progetto di Rete che avevamo previsto e fissare le nuove priorità”.

È necessario infatti rilanciare gli screening interrotti nell’estate 2020, implementare la telemedicina e migliorare l’assistenza ai pazienti oncologici durante questa fase delicata della pandemia. Sarebbe anche opportuno prevedere un protocollo per garantire la totale sicurezza a tutti gli operatori sanitari che lavorano in questo ambito coinvolgendo, ad esempio, le farmacie rurali nell’operazione. Lo stesso vale per la vaccinazione anti-Covid dei pazienti oncologici da avviare quanto prima. Tutto questo in attesa di un via libera, da parte del ministero della Salute, all’attivazione della Rete Oncologica Regionale.

Avere questo strumento comporterebbe infatti indubbi vantaggi sia per i pazienti sia per le istituzioni considerando le caratteristiche geografiche, demografiche e strutturali del Molise, come fanno notare da tempo gli specialisti e gli amministratori che operano sul territorio. Si potrebbero altresì evitare le migrazioni sanitarie e, perché no, accogliere anche pazienti da altre regioni. Riorganizzare, quindi, l’assistenza ai malati di cancro diventa fondamentale in un momento storico così difficile.