di Antonio Di Monaco

L’unico vero vincitore della seduta di ieri in Consiglio regionale è sicuramente il direttore generale dell’Asrem, Oreste Florenzano e, di conseguenza, i vertici dell’azienda sanitaria regionale. L’assist vincente lo ha servito la maggioranza che, in questo caso, ha serrato le fila respingendo la richiesta del capogruppo del M5S, Andrea Greco, volta ad anticipare la discussione e la votazione della mozione in cui si chiedeva l’immediata rimozione dei vertici Asrem. A favore, si erano espressi solo i due del Pd con l’uscita dall’aula dei due “dissidenti” di Fratelli d’Italia, Michele Iorio e Aida Romagnuolo. Risultato: undici contrari, otto favorevoli e due assenti.

Ma l’ex governatore Iorio torna ad insistere sulla fattibilità del centro Covid al Vietri di Larino. “Continuo a pensare che questa sia ancora la strada giusta – ha detto – a prescindere dalle maggioranze e dalle opposizioni presenti o assenti. La maggioranza dice che c’è necessità di fare indagini sul disastro sanitario avvenuto, io dico che il disastro sanitario è avvenuto proprio perché non si è riorganizzata la rete ospedaliera prevedendo un ospedale Covid dedicato nel centro frentano. Questa mancata realizzazione ha portato alla limitatezza dei posti letto per i malati Covid, al collasso di reparti che hanno subìto una drastica espansione passando da 2 a 80 posti letto”.

Di conseguenza, “l’impossibilità di usare la Rianimazione del Cardarelli per le patologie non Covid e ha causato tutte le difficoltà dei Pronto soccorso costretti a lavorare in assenza di aree grigie. Le insufficienze di cui parliamo da un anno persistono ancora oggi”. Questo “perché il progetto alternativo, fortemente voluto dall’Asrem e avallato fortemente dalla direzione regionale, dalla ex sub commissario ad acta e cioè di costruire un centro Covid all’ex hospice del Cardarelli di Campobasso, non si sa quando vedrà la luce per tutti i problemi che ben conosciamo – ha ricordato Iorio – compresa l’uscita di sicurezza che andava a finire all’interno del reparto di malattie infettive che doveva ospitare i pazienti Covid”.

Poi, l’attenzione dell’esponente di FdI si sposta sul fronte politico. “Le opposizioni abbandonano l’aula per non votare giustificandosi che ‘si tratta di una mera battaglia politica tra forze di maggioranza’. Invece, il problema non è né di maggioranza né di opposizione, ma di chi crede in una soluzione che avrebbe evitato una serie di altre conseguenze la cui responsabilità risiede esattamente in coloro che si sono opposti a questa soluzione. Lottare per un centro Covid regionale al Vietri di Larino non è un questione di schieramento politico, ma – ha concluso Iorio – una battaglia di civiltà sanitaria che nessun allontanamento dall’aula o voto contrario potrà mai nascondere”.