Al coro dei no per l’insediamento di parchi eolici nel territorio molisano si unisce anche la Cia- Agricoltori Italiani del Molise, che si oppone al business del vento. L’allarme dell’organizzazione fa seguito a quello lanciato dai sindaci del basso Molise, dove due parchi eolici a poca distanza tra loro dovrebbero sorgere tra Campomarino e Portocannone e un terzo a Castelmauro.

“I terreni, soprattutto quelli a forte vocazione agricola – commenta il direttore di Cia Molise, Donato Campolieti – devono essere utilizzati per produrre, non per ospitare pali eolici”.

La pandemia ha già messo a dura prova gli agricoltori che a causa dell’emergenza sanitaria si sono trovati a dover affrontare condizioni di ristrettezza. Quello che secondo Campolieti ora dovrebbe essere necessario è creare condizioni per le quali gli agricoltori molisani non svendano i propri terreni, sottraendoli alla disponibilità delle colture. Agricoltori che quindi non dovrebbero essere lasciati soli dalle istituzioni, soprattutto in questo momento in cui le difficoltà economiche potrebbero spingere i proprietari a dare in pasto a chicchessia il Molise e il futuro delle generazioni che verranno.

“Siamo sicuramente favorevoli all’energia alternativa – dichiara Campolieti – ma solo quando questa sia sinonimo di progresso e di crescita collettiva e non è certamente questo il caso. Non tutto quello che luccica è oro. Abbiamo ragione di credere che l’eolico è solo fumo negli occhi per svariate e articolate motivazioni. Tra queste sappiamo che gli aerogeneratori andrebbero ricercati, monitorati e mappati con lunghe e costose campagne anemometriche che andrebbero ad incidere negativamente sui costi d’impianto. Ragion per cui tutto è demandato a grossolane relazioni e poco accurate autorizzazioni. Il Molise non ha bisogno di investitori, che sfruttano i bisogni e le esigenze dei nostri agricoltori e soprattutto non ha bisogno di società che fanno i forti con i deboli”.