di Antonio Di Monaco

Com’era prevedibile, dopo la circolare del commissario straordinario per l’emergenza Covid, Francesco Paolo Figliuolo, in Molise il problema delle dosi rimaste del vaccino AstraZeneca, sta esplodendo in tutta la sua drammaticità. Al centro vaccinale allestito al palazzetto dello sport dell’Università a Campobasso, oltre ai consueti assembramenti creati dalle persone in attesa, secondo alcune testimonianze di persone che si sono recate lì per la somministrazione, pare che gli operatori sanitari “impongano” di ricevere AstraZeneca in barba alle dosi di Pfizer o Moderna indicate sui moduli inviati via mail.

In tutto questo, bisogna tener presente l’ordinanza numero 6/2021 dello scorso 9 aprile a firma del commissario per l’emergenza, Francesco Paolo Figliuolo, in cui si dispone l’ordine di priorità agli over 80, alle persone con elevata fragilità, a quelle di età compresa tra i 70 e i 79 anni e, a seguire, di quelle di età compresa tra i 60 e i 69 anni, utilizzando prevalentemente vaccini Vaxzevria (ossia AstraZeneca), come da indicazione Aifa. Quindi, vista la situazione che si è creata al Palaunimol, è logico pensare che siano stati per lo più gli under 60 a rifiutare le dosi di AstraZeneca. Ma è pur vero che, formalmente, in Molise questa tipologia di vaccino non è stata sospesa, ma in questa fascia di età, come forse pure nelle altre, ha prevalso il timore di subire effetti indesiderati, i quali sono ridottissimi in percentuale rispetto alle dosi già somministrate. Ma evidentemente ciò non basta per esorcizzare la paura.