di Antonio Di Monaco

Potrebbe esserci oggi un nuovo incontro tra governo e Regioni in vista del nuovo decreto sulle riaperture che dovrebbe essere varato in settimana. Tra domani e giovedì, il premier Mario Draghi riunirà il Consiglio dei ministri per mettere a punto un nuovo decreto legge per liberare altri pezzi di economia dai vincoli anti-Covid, cercare strumenti per fare viaggiare gli italiani da regione a regione e verificare se si può spostare in avanti il coprifuoco, che adesso scatta ancora alle 22. Il presidente del Consiglio dovrà tener conto, più che dei suoi nervosi sostenitori della maggioranza o degli oppositori, proprio delle Regioni e dei Comuni. L’incontro, se ci sarà, avverrà dopo che il governo avrà ricevuto il parere sulle nuove riaperture da parte del Comitato tecnico-scientifico. Sembra invece esclusa la convocazione di una nuova cabina di regia sul Covid. E non si parla nemmeno di incontri ufficiali con i capidelegazione dei partiti della maggioranza.

Un altro incontro con le Regioni è già previsto fra il ministro dell’Istruzione Bianchi e quello dell’Infrastrutture Giovannini per discutere di scuola e trasporti, di come tornare in aula fisicamente. E di come farci arrivare senza rischi studenti, docenti e personale amministrativo. La Lega spinge sempre per maggiori libertà e conta su un calo dei contagi per premere sul governo e Draghi. Sono tanti vogliosi di piazzare un’altra bandierina nella guerra delle riaperture che sono disposti a fare slittare il varo del nuovo decreto a venerdì 23, quando verranno resi noti i dati settimanali del contagio, e di varare le nuove norme con il tato deprecato strumento del Dpcm. Della partita fanno parte anche i sindaci. Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Anci che chiede al governo un patto per l’estate. E propone “una rimodulazione degli orari dei negozi per consentire ai ristoratori di avviare i turni della cena in anticipo. È un problema sentito soprattutto da Roma in giù, ma penso che con un po’ di organizzazione si possa fare”. Problemi che il presidente del Consiglio deve risolvere mentre il governo è occupato nello slancio finale sul Recovery plan. Da Palazzo Chigi sono arrivate smentite sulle voci arrivate dall’Europa di uno slittamento italiano rispetto al 30 aprile, termine per la presentazione del piano. Draghi, dopo un Consiglio dei ministri che approverà il progetto, ne parlerà alla Camera e al Senato il 26 e 27 aprile.