di A.D.M.

La legge contro l’omofobia non riesce ad approdare alla discussione al Senato e anche ieri, per il ddl Zan, si è finiti con un nuovo rinvio. Il presidente leghista della commissione Giustizia di Palazzo Madama, Andrea Ostellari, ha chiesto che i capigruppo dei partiti maggioranza si riuniscano per decidere su quali provvedimenti procedere. Decisione appoggiata dal Carroccio e da Fdi, ma duramente criticata da Pd e Movimento 5 Stelle, che hanno ricordato al presidente leghista che, in base a quanto prescritto dal regolamento, non essendoci l’unanimità nell’ufficio di presidenza, è la commissione che deve decidere sul calendario.

A chiedere l’intervento della presidente del Senato, Casellati, è anche la dem Monica Cirinnà. “Ostellari ha forzato nuovamente la mano – osserva -. Si discuta nel merito della legge, ci si confronti, si voti: ma continuare a consentire che una minoranza paralizzi i lavori di una intera commissione è davvero inaccettabile. Mi auguro che la presidente Casellati possa intervenire a ripristinare il regolare funzionamento della commissione”.

Intanto, proprio dalla Lega continuano ad arrivare attacchi al ddl Zan. “Non si può dire ‘o Zan o morte’, perché così facendo ci si assume la responsabilità di dividere la maggioranza”, ha detto Simone Pillon, senatore del Carroccio da sempre contrario all’approvazione della legge.