Sul coinvolgimento delle farmacie nella campagna vaccinale è intervenuta la presidente della Commissione ‘Albo medici’ dell’Ordine provinciale di Campobasso Carolina De Vincenzo, la quale sostiene che potrebbe accelerare i tempi della somministrazione, ma è necessaria la presenza di un medico per la supervisione.

“Non basta – ha commentato – un corso di vaccinatore e garantire la sicurezza delle cure. Gli atti medici non sono delegabili, sanciti da norme giuridiche e deontologiche, anche nell’eccezionalità del momento storico e sanitario che stiamo vivendo. Lo ricordiamo a difesa non corporativa di una professione giuridicamente e deontologicamente corretta”. Un’altra perplessità riguarda il divieto previsto dall’articolo 102 del Testo unico delle leggi sanitarie, sull’esercizio della professione medica in farmacia, possa essere così facilmente superato, in assenza di una regolamentazione che eviti un possibile conflitto di interessi.

“Visto che moltissimi medici si sono resi disponibili a vaccinare, non si comprende perché sia consentito ai non iscritti ai nostri Albi di esercitare la professione, rendendone di fatto legittimo l’abuso, con una deregulation davvero pericolosa anche per il futuro”.