Se i dati epidemiologici lo permetteranno, il coprifuoco alle 22 non è destinato a restare fino al 31 luglio. È questo, secondo quanto si apprende da fonti di governo, il ragionamento del premier Mario Draghi e del suo esecutivo nel confermare nel decreto, per tutto il mese di maggio, l’orario del coprifuoco stabilito nella cabina di regia. Da giugno, quindi, a seconda dei risultati dell’analisi della situazione epidemiologica, la misura potrebbe slittare alle ore 23 o anche essere eliminata.

L’orientamento è quindi di procedere con gradualità, con un occhio costante all’andamento dei contagi, e, se i dati lo permetteranno, di valutare modifiche alle attuali restrizioni, mantenendo il criterio dei “colori”. La linea di Draghi sul coprifuoco, dunque, resta quella della prudenza e della “gradualità” invocata dagli scienziati.